Sant'Anna Arresi chiude con gli assi

Il festival conferma la sua unicità sulla scena italiana: Drake, Murray, Graves per gli ultimi giorni

Milford Graves
Milford Graves
Recensione
jazz
Ai confini tra Sardegna e Jazz Sant'Anna Arresi
29 Agosto 2010
Il festival n. 25 di “Ai confini tra Sardegna e Jazz” si è concluso con il reggae anomalo di “Bindu”, diretto da Hamid Drake e con la rivisitazione di “We Insist” di Max Roach realizzata dal gruppo di Ernest Dawkins. È stato un festival di serena collaborazione tra grandi musicisti, molti dei quali residenti per tutta la durata dei lavori e dunque impegnati con Butch Morris nella nuova “conduction”, la n. 192, “Possibile Universe”. Un festival dove dopo molti anni si sono reincontrati Milford Graves e Alan Silva, nel nome di Albert Ayler – erano la sezione ritmica in “Love Cry” (1967) -, e in generale si mescolavano negli incantevoli spazi della piazzetta del Nuraghe musicisti, pubblico, addetti ai lavori. Il batterista-percussionista Milford Graves – uno dei grandi maestri – è stato invitato per un duetto con il sassofonista David Murray. Una bella idea, data la parsimonia con cui si esibisce dal vivo questa coppia straordinaria. L’unico disco a loro nome risale al 1992 (“Real Deal”) e un recente concerto è stato quello di Guelph lo scorso anno. L’atmosfera ayleriana evocata da quasi tutti i set qui a S.Anna ha spinto i due improvvisatori a spremere il massimo delle loro intuizioni, sorrette da una tecnica impeccabile. Murray ha ereditato fin da giovane quella veemenza timbrica che ha in Ayler il naturale precursore: la sua cadenza introduttiva per solo sax tenore è stata tra le cose migliori del festival. Il dialogo con le percussioni e la vocalità sciamanica di Graves fluisce senza indugi, tra aggressività e dolcezza, ragione e follia. Un regalo, poi, la chiamata in scena di Alan Silva al basso e Joe Bowie al trombone, per un inedito quartetto d’assi. Anche il gruppo della vocalist Dee Alexander, aperto ai solisti della band di Ernest Dawkins, ha brillato, con un repertorio tra soul e blues di notevole gusto e delicatezza espressiva.

Interpreti: David Murray-Milford Graves duo Dee Alexander Band

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