Al Teatro degli Arcimboldi, tutte le strade portavano a Luisa Fernanda. Quella di Domingo, i cui genitori furono acclamati protagonisti di questa zarzuela e diretti dallo stesso compositore negli anni Quaranta. Quella di Sagi, regista, il cui nonno fu tra i primi a registrare il ruolo di Vidal, e che nel 2006 produrrà – al Teatro Real di Madrid - la più lussuosa edizione di Luisa Fernanda mai realizzata. In 83 anni la zarzuela di Moreno Torroba ha raggiunto le 50mila recite, ed eccola giungere finalmente alla Scala. Indubbiamente, lo spettacolo ruota attorno al Vidal di Domingo, un debutto, una parte baritonale cucitagli addosso con qualche nota grave in meno e qualche acuto in più che ha scatenato gli applausi del pubblico nippogermanicomeneghino; non gli è da meno il Javier di Josè Bros, e la Luisa (cui non spetta neppure un a solo) di Maria Josè Montiel. Ma questa Luisa Fernanda è sorella di Veronica Castro, di Yvonne Sanson, delle eroine dei fotoromanzi di BoleroFilm; una drammaturgia (datata 1932) nazionalpopolare, sostenuta da una musica lieve lieve fino alla fragilità, accattivante e inconsistente, tra rapidi ribaltoni ideologici, moti popolari dei tempi della Prima Repubblica spagnola, rammendatrici e venditrici di cocco (una folla da far invidia alla Louise di Charpentier), cariche degli Ussari, feste religiose... Emilio Sagi, in tempi serrati, ha montato uno spettacolo, in forma semiscenica, efficacissimo ed elegante, in bianco e nero, con attrezzeria quasi nulla ma di bell'impatto (un ulivo, una statua di Sant'Antonio, una rosa...), essenziali movimenti (lodi al coro, preparato magistralmente da Bruno Casoni). Miguel Roa dirigeva con competenza la caciara ritmico-sinfonica composta da Moreno Torroba (con amplissimi tagli nelle parti parlate). Ma per favore: che non si gridi al capolavoro...
Interpreti: Maria Josè Montiel (Luisa Fernanda); Elena de la Merced (Carolina); Raquel Pierotti (Mariana); Sabina Puertolas Azara (Rosita); Eugenia Pont Burgoyne (una vendedora); Placido Domingo (Vidal Hernandez); Javier (Josè Bros); Manuel Beltran Gil (Anibal); Elia Fabbian (Don Florito); Federico Gallar (Nogades); Danilo Fernandez (Bizco Porras); Alfredo Nigro (El saboyano); Christian Senn (Don Lucas); Luis Ledesma (un capitan); Fulvio Oberto (un vendedor)
Regia: Emilio Sagi
Direttore: Miguel Roa
Maestro Coro: Bruno Casoni
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