Le Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza e il suo direttore musicale Giovanni Battista Rigon ci offrono da alcuni anni la curiosità e lo stimolo di celebri titoli operistici presentati in versioni alternative non d'autore, frutto di pratiche ottocentesche che con disinvoltura intervenivano sui testi originali per adattarli a esigenze contingenti. La XXII edizione della rassegna si concentra sulle "Nozze di Figaro" mozartiane eseguite con tutti i recitativi secchi ristrumentati per orchestra, come si usava a Napoli in epoca napoleonica per adattarsi al gusto francese. Sulle prime l'effetto è straniante: cambia totalmente il ritmo della declamazione, fattasi più lenta e solenne; ma questo va presto a vantaggio della intelligibilità della parola e l'esperienza è nel complesso interessante. Omogeneo ed efficace il cast vocale, con molti interpreti di giovane generazione, a dimostrare che le buone voci ci sono ancora oggi: basta volerle cercare e saperle individuare. Su tutti spiccava la coppia servile: Filippo Morace che, forte della sua esperienza nei ruoli buffi, ci offre un tipico Figaro all'italiana, vale a dire in linea con le scelte di Mozart, e Giulia Bolcato, Susanna di grande finezza vocale e pertinenza scenica. Alla guida dal podio, Rigon dimostra una volta di più la sua particolare predisposizione per questo repertorio, ottenendo dall'Orchestra di Padova e del Veneto un continuo gioco di fraseggi non sempre scontati. Quanto alla regia updated di Antonio Petris, tutta creata attorno a due divani e quattro sedie, era la prova tangibile che per fare uno spettacolo intelligente e interessante non servono i soldi ma le idee e il mestiere: un bell'insegnamento per i grandi enti lirici che ancora si perdono dietro a nomi stranieri dagli esiti improbabili.
Note: Versione napoletana con i recitativi strumentati per orchestra.
Nell'immagine: Figaro e Cherubino durante il "Farfallone amoroso" (foto Luigi De Frenza - Arna Meccanica).
Interpreti: Luca Dall'Amico (Il Conte), Giacinta Nicotra (La Contessa), Giulia Bolcato (Susanna), Filippo Morace (Figaro), Margherita Settimo (Cherubino), Candida Guida (Marcellina), Claudio Levantino (Bartolo), Gian Luca Zoccatelli (Basilio), Minni Diodati (Barbarina), Alberto Spadarotto (Antonio).
Regia: Antonio Petris
Costumi: Marco Nateri
Orchestra: Orchestra di Padova e del Veneto
Direttore: Giovanni Battista Rigon
Coro: I Polifonici Vicentini
Maestro Coro: Pierluigi Comparin
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista
Jonas di Carissimi e Vanitas di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento