Nabucco va in Giappone (ma non sa acclimatarsi)

Una esecuzione dove non si respirano italianità e risorgimentalismi, ma approcci diversificati, frutti di diverse culture interpretative.

Recensione
classica
Teatro Comunale Bologna
Giuseppe Verdi
18 Maggio 2006
Dopo un incredibile mezzo secolo d'assenza, torna "Nabucco" a Bologna. Il pubblico l'accoglie dapprima tiepidamente; poi si scalda, anche grazie alla superiorità musicale ed esecutiva degli ultimi due atti, tributando in conclusione un discreto successo. Tanto basta per dire che l'operazione s'è risolta positivamente, nonostante ognuno fosse consapevole di non trovarsi di fronte all'evento memorabile. La curiosità stava tutta nella regia di Yoshi Oida, quasi una risposta al "Macbeth" giapponese di Micha Van Hoecke (stile Kurosawa); il risultato non pare però altrettanto compiuto. Manca un vero impianto scenico, lo spazio essendo in gran parte occupato dalle scalee per il coro che si fissa in bell'ordine come per una esecuzione da concerto. Nondimeno, c'è molta ritualità in questo "Nabucco", ma con tanti gesti il cui significato non sempre arriva allo spettatore italiano, forse anche perché compitati meccanicamente da mimi e cantanti occidentali, lontani essi pure da quella cultura. La musica propone di continuo gesti "grassi", ma in scena scorrono movimenti quasi minimalisti, che su quello sfondo sonoro paiono talvolta sin goffi, come in tutta la scena di Fenena ostaggio di Zaccaria, risolta con atti simbolici su una musica carica invece di gestualità realistiche. Un errore più volte ripetuto è poi quello di attenuare le luci a fine scena ma lasciando intravedere i cantanti che s'allontanano impacciati, rovinando così l'effetto plastico testé creato. Compagnia di canto internazionale, che dà vita a personaggi assai diversi e slegati fra loro: un effetto non improprio per una drammaturgia dove tutti agiscono contro tutti. Ed ecco la potenza sonora di Neves, la bellezza timbrica di Gertseva, l'irruenza di Na, la solidità di Rucker, la professionalità di Zanellato.

Note: NUOVO ALLESTIMENTO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA ATTENZIONE: ZACCARIA = Riccardo Zanellato (e non Orlin Anastassov)

Interpreti: Nabucco MARK RUCKER Ismaele SEBASTIAN NA Fenena JULIA GERTSEVA   Zaccaria ORLIN ANASTASSOV   Abigaille SUSANNE NEVES Il Gran Sacerdote di Belo MAURO CORNA Abdallo ANTONELLO CERON Anna ALESSANDRA RUFFINI

Regia: YOSHI OIDA

Scene: THOMAS SCHENK

Costumi: ANTOINE KRUK

Coreografo: MARIA CRISTINA MADAU

Orchestra: ORCHESTRA DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Direttore: MASSIMO ZANETTI

Coro: CORO DEL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Maestro Coro: MARCEL SEMINARA

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