Mangiare reggae
Jamie Saft e il suo New Zion Trio a Padova
Recensione
jazz
Le nuove musiche di Jamie Saft (pianoforte, tastiera elettrica), ammiccanti, trasversali, in felice bilico tra mente e corpo, acquistano un sorriso particolare se ascoltate all'ora di pranzo in una Osteria di Padova, il 3quarti, che di recente ha ospitato molte grandi firme del jazz di oggi, invitate dall'oculata organizzazione di 00Jazz.
Saft guida il New Zion Trio, affiancato dal contrabbasso di Brad Jones (che ha di recente sostituito Larry Grenadier) e dalla batteria di Craig Santiago, una formazione che gioca con il linguaggio del reggae declinato in diverse sfumature di pronuncia, e alternato comunque allo swing jazzistico senza per questo approdare a una fusione di superficiale lettura.
Certo in apparenza l'eclettismo polimorfo di Saft piega qui verso un monolinguismo un po' piatto, che ribadisce sostanzialmente il senso generale dell'album [i]Fight Against Babylon[/i]: figure ritmiche dolcemente reggae, solismo di pianoforte che partendo da elementi minimali insiste poi con arpeggi voluttuosi, decorativi, un po' da salotto un po' vigorosamente muscolari. Ad ascoltare meglio, si percepisce però una raffinatezza d'insieme di notevole efficacia: Santiago è batterista più sottile di quanto appaia e Jones è bassista di qualità superiore, in grado di sovrapporre metri variati e linee solistiche assai lucide. Dunque un'idea molto semplice ma un risultato finale invece più complesso, che si svela man mano che il repertorio si snoda, tra un'ipnosi soporifera e scatti invece più nervosi e brucianti.
Il New Zion Trio è definito dallo stesso Saft come “meditativo, danzante, spaziale” ed è il suo preferito tra i progetti della sua fucina. Il pubblico del jazz-brunch ha apprezzato in pieno.
Interpreti: Jamie Saft, pianoforte, piano elettrico; Brad Jones, contrabbasso; Craig Santiago, batteria.
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