Concerto di svolta nella vita dell'Orchestra Mozart: conclusosi il bienno celebrativo del salisburghese, l'istituzione si è trovata abbandonata a sé stessa, di fronte al bivio se chiuder bottega o cercare una nuova via, quella dell'autofinanziamento. Il pacchetto dei Sei Concerti Brandeburghesi venduto (e non certo a basso prezzo) a nove istituzioni concertistiche in differenti città italiane (Ferrrara, Pisa, Prato, Reggio Emilia, Venezia, Modena, Verona, Bolzano, con partenza dal Bologna Festival) costituisce il primo tentativo in tal senso, ma potrebbe anche rivelarsi l'ultimo, se dopo il 30 aprile non si apriranno nuovi, auspicati orizzonti finanziari.
Claudio Abbado, offrendo gratuitamente la sua prestazione di concertatore (non chiamatelo "direttore", per queste musiche "da solisti", che non abbisognano certo di una bacchetta), ha radunato davvero il meglio del concertismo internazionale, da Ottavio Dantone come cembalista a Giuliano Carmignola primo violino; e poi Zoon, Petri, Friedrich, Allegrini, Waskiewicz, Brunello, Bronzi, Zipperling, Posch e tutti gli altri che sfilano concerto dopo concerto a soddisfare gli organici più disparati, in un'impresa davvero assai poco economica sul piano organizzativo (alcuni interpreti non si esibiscono che per pochi minuti), ma che non potrebbe incarnare meglio il concetto di far musica insieme ai più alti livelli tanto amato dal Maestro.
All'insegna della levità, l'esito generale è la dimostrazione che si possono proporre queste musiche anche senza i tanti "isterismi" esecutivi dei cosiddetti specialisti, con strumenti perlopiù moderni ma suonati all'antica, inseguendo suoni morbidi e livelli d'intensità assai differenziati. E la bellezza che ne esce è tanta che, giunti al termine, saresti pronto a ricominciare da capo...
Note: Bologna Festival
Teatro Manzoni
J.S. Bach, I sei Concerti Brandeburghesi
Orchestra Mozart
Claudio Abbado, concertatore
Interpreti: Ottavio Dantone, clavicembalo
Orchestra: Orchestra Mozart
Direttore: Claudio Abbado