Lucia Ronchetti, il teatro della mente

Alla Settimana Senese i pezzi per i Neue Vocalsolisten Stuttgart

(foto Studio 56)
(foto Studio 56)
Recensione
classica
Settimana Musicale Senese Siena
11 Luglio 2013
“Esperimenti di teatro musicale in assenza di scena e d’azione”. Così Lucia Ronchetti definisce “Blumenstudien”, “Hombre de mucha gravedad”, “Anatra al sal” e “Pinocchio, una storia parallela”, i quattro lavori per ensemble vocale proposti al Teatro dei Rozzi di Siena per la Settimana della Chigiana, ammaliante ricreazione per i Neue Vocalsolisten Stuttgart delle commedie armoniche alla Orazio Vecchi e Adriano Banchieri, riprendendone felicemente la vivezza colloquiale, la vena parodica, la patafisica bizzarria. E il “gran teatro del mondo” – per dirla con il Vecchi dell’Anfiparnaso - ci si presenta sotto angolature diverse, tra le quinte immaginarie di selezioni testuali calibratissime, in reticoli di vocalità di grande minuzia, dal veloce cursus sillabato al gran gesto vocale spinto fino ad un largo e un po’ folle vocalizzare. Il recentissimo Blumenstudien parafrasa le luttuose catene accordali di Gesualdo da Venosa in un inedito accostamento a testi poetico-botanici fra cui un’ode goethiana; Anatra al sal (1999, testo di Ermanno Cavazzoni) rappresenta sulle orme di Vecchi e Banchieri una comica baruffa tra cuochi; il delizioso Pinocchio (2005) ci propone addirittura un’azzeccata parafrasi comica, in stile perfettamente vecchi-banchieriano, del Lamento della Ninfa di Monteverdi. Ma è Hombre de Mucha Gravedad a destare la nostra particolare ammirazione, con un gioco d’ombre e di specchi (quattro voci e quartetto d’archi, l’Ensemble Alter Ego) che rimanda a Las meninas di Velasquez, cristallizzando con felice acribia e vivezza, sul collage di frammenti testuali del Seicento spagnolo, quel momento di vita così denso e irripetibile che Velasquez ha fissato su tela. Meritato successo per la compositrice romana e per tutti gli eccellenti esecutori.

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