Le tracce del vinile Saturno
Jeff Mills, il dj della techno di Detroit, sonorizza un documentario sul pianeta Saturno
Recensione
pop
La musica elettronica ha quasi sempre associato il suo universo visivo allo spazio cosmico: se c’è qualcosa che non conosciamo, se c’è un silenzio inquietante, se fa un freddo cane, se ci si può solo andare con una supertecnologica astronave, “ovviamente” il soundtrack di quel landscape sarà un soundscape che ci fa volare nello spazio infinito con la mente. Una sorta di psichedelia, che vedendo alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino “X-102 rediscovers the rings of Saturn”, documentario musicato dal dj techno di Detroit Jeff Mills e dal suo socio Mike Banks, era riconfermata in un’ora di teletrasporto lontano di qui e con un dove questa volta certissimo, esplorato e fotografato dalle sonde del progetto Cassini-Huygens. Gli anelli di Saturno (avevamo pensato e Mills ha confermato conversando con Sergio Ricciardone di Xplosiva, la crew di dj che ha ideato questa serata) sembrano le tracce in vinile di un lp, costellati di lune meravigliose come la recentemente scoperta Titan, che ha dei laghi, dei ghiacci e dei vapori che potrebbero farci immaginare presenza di acqua… Le immagini della Nasa sono autentiche, non trattate, mixate e dissolventi, e un’ora seduti a guardare questa sorta di salvaschermo ipnotizza e assopisce, ma ancora una volta le composizioni di Mills, elegantissimo e minuto e squisito (consacrato dal Beaubourg di Parigi come uno dei futuristi contemporanei nella mostra sulla “avant-garde explosive” aperta sino al 19 gennaio) mette vita nel corpo e nelle cellule, da ballare dopo al Supermarket con Jeff alla consolle, nella notte dei beati senza mattina inanellata di doveri sul pianeta Terra.
Note: proiezione cinematografica del documentario "X-102 rediscovers the rings of Saturn"
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