L’amistade secondo De André

A Parma un evento benefico ideato dal Trio Amadei con la partecipazione di Markus Stockhausen, Mala Sangre e altri musicisti in omaggio al cantautore genovese

Notturno De l’Amistade (foto Enrico Galloni)
Notturno De l’Amistade (foto Enrico Galloni)
Recensione
pop
Parma, Teatro Regio
Notturno De l’Amistade
02 Novembre 2021

Ha avuto un respiro schietto e diretto l’omaggio dedicato alle canzoni e alla figura di Fabrizio De André che qualche sera fa ha preso forma sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma, in occasione del Notturno De l’Amistade, concerto ideato dal Trio Amadei in collaborazione con la Fondazione Fabrizio De André e con la partecipazione di più di trenta musicisti e artisti provenienti da luoghi diversi, per un evento inserito nella programmazione ufficiale di Parma Capitale Italiana della Cultura 2021.

Il rischio di vischiose derive retoriche e sentimentali, proprio di manifestazioni di questo genere, è stato decisamente esorcizzato grazie all’innata spontaneità espressa dai fratelli Amadei – Liliana al violino, Antonio al violoncello e Marco al pianoforte – che hanno condotto in porto la serata grazie all’immediata genuinità che li contraddistingue, lasciando peraltro ampio spazio a una corposa proposta musicale che ha voluto unire generi, stili e territori anche molto diversi tra loro.

Una differenza che ha rappresentato un ideale abbraccio tra culture e suoni, divenendo in estrema sintesi la cifra distintiva per una serata di musica peraltro decisamente variegata, che affiancava senza soluzione di continuità materiali sonori, repertori e livelli interpretativi anche molto distanti tra loro.

Così, brani della produzione di De André più recente quali “Disamistade” o “Dolcenera” – appartenenti all’ultimo album di inediti Anime Salve pubblicato nel 1996 – si sono alternati con titoli più datati come, tra gli altri, “Valzer per un Amore” (1969), quest’ultimo accoppiato con una pagina originale del Trio Amadei (“Valzer dell’Elfo”) e all’arrangiamento di un valzer di Šostakovič. Una miscela che ha scompaginato gli stili, le epoche e i generi musicali con combinazioni che hanno affiancato, per esempio, le note della barcarola “Giugno” dalle Stagioni op. 37 di Čajkovskij a Le Grandi Nuvole, composizione di Markus Stockhausen ispirata appunto a “Le nuvole”, brano eponimo dell’album del 1990 di De Andrè dove la pagina di Čajkovskij viene utilizzata come intermezzo.

Markus Stockhausen - Notturno De l’Amistade (foto Enrico Galloni)
Markus Stockhausen - Notturno De l’Amistade (foto Enrico Galloni)

E proprio gli interventi della tromba di Markus Stockhausen, strumento che il musicista di Colonia ha alternato al flicorno, hanno rappresentato uno dei momenti più interessanti dell’intera serata, assieme alle incursioni si segno diametralmente opposto dell’ensemble spagnolo Mala Sangre (voci, chitarra, castagnette, ballo flamenco), capace di restituire in chiave folklorica e coinvolgente una trascinante rilettura di “Franziska” (1981), forse tra le più efficaci e coerenti accoppiate della serata.

Ma le declinazioni tra le canzoni di De Andrè e le più diverse fonti di ispirazione hanno coinvolto anche altri musicisti, come Giua e Anna Senatore (canto), il Plankensteiner Loesch Duo (Helga Plankensteiner, sax e Michael Loesch, pianoforte), fino all’orchestra dall’ironico nome Vianiner Philharmoniker, tratto dalla piccola frazione del comune di Varano de’ Melegari, in provincia di Parma.

Uno spettacolo completato dalle proiezioni video di Riccardo Manfredi (su quadri di Patrizio Dall’argine) e dalle luci di Pollo Rodighiero, che ha registrato un palese successo da parte di un Teatro Regio gremito di un pubblico variegato – composto in parte dagli ospiti di Raytec Vision, azienda main sponsor della serata – e generoso di applausi, ai quali si è unita anche Dori Ghezzi presente in platea. Applausi, infine, che hanno chiuso nel migliore dei modi questa serata di musica nel segno dell’amicizia, il cui ricavato verrà devoluto in beneficenza.

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