L'altra travolgente bellezza
Nell'unica data italiana, i Gossip si confermano una grande macchina emozionale
Recensione
pop
Una sola data italiana per i Gossip, sulla bocca di tutti per i dichiarati orientamenti omosessuali dei componenti, per l'esuberanza della "formosa" cantante Beth Ditto e fortunatamente anche per la musica che il quartetto propone. Il loro soul è debitore di molta musica nera (da Shirley Bassey a Gloria Gaynor) ma anche di altrettanto groove bianco direttamente dai sixties d'oro - Los Bravos, Shocking Blue e dintorni. Dal vivo la coraggiosa formula chitarra (o tastiera)-basso-batteria amplifica questa sensazione, rendendo più scarno e sporco un suono che altrimenti mostrerebbe il fianco ai segni del tempo: nessuna base, nessun aiuto, ma una sezione ritmica bravissima a tappare i buchi con un dosaggio preciso e minimo di note e colpi. Questo dal punto di vista tecnico. Dal lato umano ed emozionale Beth ha una evidente marcia in più rispetto a numerose colleghe vocalist: l'intero set la vede protagonista e dominatrice del lungo palco che solca inguainata in un tubino nero che riesce a valorizzarne il quintale abbondante, ma più che ruggire la Ditto coinvolge, a colpi di verve e di una vociona nera nel vocalizzo ma bianca nell'aggressività tagliente, e tratti quasi punk. A metà serata le arriva una bandiera della pace, che lei da buona stilista in erba utilizza in ogni modo - gonna, peplo, sciarpa, turbante... - mentre i pezzi dei loro quattro dischi scorrono fluidi seppur molto simili; ma sia detto senza intento negativo: la cupola della dance raccoglie sotto di sé ben più di quello che par di sentire. Due giri di bis con i grandi successi "Heavy Cross" e "Standing in the Way of Control", tra applausi e amori dichiarati; a fine concerto tutti in fila per baciarsi Beth e guadagnare una foto insieme. Forse lo show business finalmente sta recuperando nuovi canoni di bellezza.
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