Jazz in maggiore
Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura presentano il nuovo album per Ecm
Recensione
jazz
Sebbene il bandoneón sia nato in Germania per accompagnare le funzioni religiose è con la sua migrazione nel Sud America che quest’"organo dei poveri" si trasforma, improvvisamente, da strumento liturgico europeo a voce e simbolo del tango argentino. Ma [i]In maggiore[/i], questo il titolo del nuovo lavoro discografico di Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura uscito per ECM, non è tanto un omaggio al tango in sé quanto, piuttosto, a tutte quelle tradizioni musicali che vi ruotano attorno, dall’America Latina fino all’Europa. Nella presentazione del disco al Teatro La Fenice di Senigallia i due musicisti si muovono infatti tra composizioni originali e improvvisazione, spaziando però anche tra temi di Puccini, ninne nanne bretoni ("Ton Kozh") e la musica del brasiliano Chico Buarque ("O que sera"). I due rileggono poi brani del cileno Victor Jara ("Te recuerdo Amanda") e dell'uruguaiano Jaime Roos ("Se va la murga"), senza dimenticare le collaborazioni con il cinema di Ermanno Olmi ("Non ti scordar di me"), Lorenzo Amurri ("Apnea") e Ferdinando Vicentini Orgnani ("Calmo"). E a rivelare la gestazione dell'album è proprio un film di Fabrizio Ferraro presentato da poco a Parigi ([i]Quando dal cielo…[/i]) in cui si racconta la genesi di questa ricerca sonora che ha abbracciato mondi e culture, non ultime le tradizioni musicali delle regioni di provenienza del duo, la Sardegna e le Marche, come sottolineano gli stessi artisti in un incontro prima del concerto. A moderarlo il curatore della Stagione Concertistica, il sassofonista Federico Mondelci, rassegna che volge oramai a conclusione con l’appuntamento del prossimo 19 aprile, questa volta sul repertorio vocale e strumentale da camera tra ‘800 e ‘900, all’auditorium Rotonda a Mare.
Interpreti: Paolo Fresu: tromba; Daniele Di Bonaventura: bandoneón.
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