Il vento sereno di Auckland

L'indie pop di The Naked and Famous elettrizza le serate settembrine di MITO 2011

Foto Andrea Mariniello
Foto Andrea Mariniello
Recensione
pop
MITO Settembre Musica Milano
07 Settembre 2011
Intorno alle 22:30 gli neozelandesi di Auckland The Naked and Famous salgono sul piccolo palco coperto allestito tra le fronde e i cespugli del circolo Magnolia. Alle spalle di Thom Powers & Co. campeggia un telo scuro, su cui trovano posto quattro strisce retroilluminate. Scenografia essenziale ed evocativa, specchio dello stile asciutto e sognante del quintetto. “All of This” è il brano di apertura e soprattutto di assestamento sonoro. Messi a posto i volumi e recuperata lo spaesamento iniziale – dovuto al jet lag? – la band si compatta e propone una buona versione di “Punching in a Dream”, brano che delinea molto bene i riferimenti musicali “europei” del gruppo, in debito tanto con la Bjork di “Post” quanto con il Matt Johnson/The The di “Soul Mining”. Il pregio maggiore è l’approccio fresco e non privo di ingenuità con cui i Naked and Famous tracciano una loro (quasi) personale via all’electropop. Si percepiscono perfino echi psichedelici negli intrecci vocali à la It’s a Beatiful Day (band di San Francisco, attiva tra il 1967 e il 1974) nella successiva “A Wolf in a Geek’s Clothing”, che insieme all’ossessiva e martellante “DaDaDa” coincide con i momenti più esplosivi della performance, mentre molti dei quindici brani proposti durante l’esigua oretta di esibizione (in particolare “The Sun”, “Frayed” e “Bells”) risultano purtroppo piatti e esanimi. Buona la presenza scenica della saltellante Alisa Xayalith, immotivati i continui cambi di chitarra di Powers (il suono è sempre lo stesso: dunque?). Freschi, giovanili e ballabili, più consistenti di colleghi modaioli come gli Yeah Yeah Yeahs, i Naked and Famous hanno buone chance di affermarsi definitivamente sulla scena internazionale.

Interpreti: Thom Powers, David Beadle, Aaron Short, Jesse Wood, Alisa Xayalith

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