Il reggae visto dal jazz
Alla guida del rinnovato gruppo Bindu, Hamid Drake racconta il suo reggae ad Aperitivo in Concerto

Recensione
jazz
Il batterista nero-americano Hamid Drake, straordinario e infaticabile propulsore ritmico, torna a riflettere sulla storia delle musiche afro-americane con un ultimo progetto interamente dedicato al reggae: “Reggaelogy” (Rogue Art, 2010). Alla guida di una nuova edizione del gruppo Bindu, che al colore dei quattro sassofoni sostituisce gli infuocati tromboni “ska” di Jeb Bishop e Jeff Albert, e al flauto di Nicole Mitchell la chitarra di Jeff Parker e le mirabolanti evoluzioni vocali del rapper Napoleon Maddox, il batterista di New Orleans torna ai Caraibi, primigenia culla del jazz, per raccontare a modo suo le vicende della “musica della redenzione”. Bindu è un termine di origine indiana difficile da tradurre, che può indicare la scaturigine prima, l’origine della conoscenza, il momento di passaggio dal vuoto al pieno, dall’unità alla molteplicità. Drake, quindi, continua a porsi come limpida fonte sciamanica cui attingere per ricostruire i percorsi delle musiche afro-americane e riscoprire le molteplici radici del jazz. “Reggaelogy” è stato presentato domenica in prima nazionale al Teatro Manzoni di Milano per Aperitivo in Concerto, in un’esibizione sontuosa e divertente: splendida rivisitazione in chiave jazzistica dei “due tempi” jamaicani che al jazz e al rhythm & blues devono la loro esistenza. A brillare, oltre al sempre abile Hamid Drake, sono stati il tocco e il suono di Parker, già chitarrista dei Tortoise, capace di muoversi come un Ernest Ranglin più incisivo e smaliziato, e i vocalismi di Maddox, “vera e propria scatola umana del ritmo”, i cui frullii hanno lasciato immaginare un’ideale giungla del Caribe. Un’impresa tutta all’insegna della great black music, come diceva Lester Bowie. Corroborante.
Interpreti: Hamid Drake - batteria e percussioni Napoleon Maddox - voce Jeb Bishop - trombone Jeff Albert - trombone Jeff Parker - chitarra elettrica Josh Abrams - contrabbasso e gimbrì
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