Grazie davvero, Maestro!
Grande concerto in memoria di Piero Farulli al Nuovo Teatro di Firenze
Recensione
classica
Questa non può essere una recensione. Non esistono parametri critici per otto ore di musica in cui Salvatore Accardo e Andrea Lucchesini interpreti di Schumann, l’op. 105, sono idealmente sullo stesso piano del quartetto di ragazzini che suona l’Adagio e Fuga K 546, né per il sound stranissimo ma emozionante della “temporary orchestra” formata da amici, ex studenti venuti da tutta Italia e da fuori, ragazzi di Fiesole naturalmente, centoventi musicisti “incardinati” al corpo dell’Orchestra della Toscana, che provano venticinque minuti con Gabriele Ferro al comando e poi realizzano una scintillante “Ritirata Notturna di Madrid” di Boccherini-Berio in cui con Franco Petracchi e Accardo si perdono nella marea delle rispettive file. Era questo il momento conclusivo di “Grazie maestro” al Nuovo Teatro dell’Opera in memoria di Piero Farulli, viola del Quartetto Italiano, padre della Scuola di Musica di Fiesole, morto il 2 settembre. Ma prima erano stati tanti i momenti da ricordare, dalla toccante esecuzione pianistica di Pietro De Maria del corale bachiano “Jesus bleibet meine Freude”, alla lettura in trasparenza dei Mikroludien di Kurtag del Quartetto d’archi di Torino, ma anche al pezzo-omaggio di Andrea Portera, docente di composizione a Fiesole, “Sursum corda”, con l’Ort diretta da Nicola Paszkowski, viola solista Antonello Farulli. Teatro pieno, parole importanti, come quelle di Claudio Martini, già governatore della Toscana, e Sergio Cofferati, per opporre all’effimero costoso e inconcludente, ma anche alle logiche di “tagli lineari” che non tagliano dove dovrebbero, realtà come il magistero di Piero Farulli.
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