Cronache dalla Valle d'Itria 4
La musica delle ore
Recensione
classica
A una settimana dall’inizio, il Valle d’Itria è in piena eruzione, non solo a Martina. Stasera, nella Grave, la maggiore delle caverne del complesso carsico delle Grotte di Castellana, una voragine a cielo aperto profonda una sessantina di metri, si replica il meraviglioso programma del concerto dedicato a Johann Strauss figlio (“Kaiser Waltz” trascritto da Schoenberg per complesso cameristico), Richard Strauss (“Morgen”), Malher (“Quartett Satz”, “Rückert Lieder” e “Lieder eines fahrenden Gesellen”) e intitolato “Finis Austriae” che ieri sera nel chiostro di San Domenico a Martina ha coinvolto i solisti dell’Orchestra Internazionale d’Italia diretti da Giovanni Pompeo e alcuni bravissimi studenti dell’Accademia di Canto “Rodolfo Celletti”, tra cui il baritono Kristian Lindroos, decisamente efficace in questo repertorio, molto più che nei panni di Mercurio nella Poppea monteverdiana. Tre anni fa, in un programma affine a questo (“Das Lied von der Erde”), debuttava felicemente al festival il giovane direttore Francesco Cilluffo, protagonista quest’anno de “Le Braci” di Tutino; peccato non averlo potuto riascoltare ancora.
La musica del festival non basta ai martinesi. Ai concerti del Valle d’Itria si aggiunge il calendario delle feste religiose delle varie confraternite che non sanno fare a meno di bande musicali e, quando il tema della festa lo consente, di sfilate di majorettes. Mercoledì sera, il Concerto dello spirito nella basilica di San Martino (sempre affollatissima, musiche di Fago, Mozart, Tutino e Pärt) è cominciato solo al termine dell’inaugurazione della piccola chiesa del Monte Purgatorio, di fronte a San Martino, sullo stesso corso pedonale; al suo interno è installato un organo del 1749 con incredibili ghirlande di fiori che s’arrampicano intorno alle canne. L’acustica a San Martino non è delle migliori, ma questa chiesa, dalla facciata barocca sino all’estremo, è l’unica della città capace di accogliere un pubblico così numeroso.
Il week-end è intensissimo. Stasera a Martina concerto notturno al chiostro di San Domenico, alle 23.30 con le arie delle “Antiche Medee”. Domani, mentre alle 17 a Martina c’è l’appuntamento col secondo concerto del sorbetto, in serata nel lussuoso resort di Borgo Egnazia a Savelletri, tra giardini di stile arabo e muretti a secco, un complesso dove si può gustare l’aperitivo facendo la spola tra la spiaggia e la macchia mediterranea, si conclude il tour del Barbiere rossiniano nella riduzione drammaturgica di Cecilia Ligorio, proposto in tre esclusive masserie di Puglia e Basilicata. E domenica a mezzogiorno, concerto “All’ora sesta”, con la musica di mezzogiorno, nella chiesa di Sant’Antonio ai Cappuccini. E’ proprio vero, come dice il cartello all’ingresso della città “Benvenuti a Martina, città del festival”.
La musica del festival non basta ai martinesi. Ai concerti del Valle d’Itria si aggiunge il calendario delle feste religiose delle varie confraternite che non sanno fare a meno di bande musicali e, quando il tema della festa lo consente, di sfilate di majorettes. Mercoledì sera, il Concerto dello spirito nella basilica di San Martino (sempre affollatissima, musiche di Fago, Mozart, Tutino e Pärt) è cominciato solo al termine dell’inaugurazione della piccola chiesa del Monte Purgatorio, di fronte a San Martino, sullo stesso corso pedonale; al suo interno è installato un organo del 1749 con incredibili ghirlande di fiori che s’arrampicano intorno alle canne. L’acustica a San Martino non è delle migliori, ma questa chiesa, dalla facciata barocca sino all’estremo, è l’unica della città capace di accogliere un pubblico così numeroso.
Il week-end è intensissimo. Stasera a Martina concerto notturno al chiostro di San Domenico, alle 23.30 con le arie delle “Antiche Medee”. Domani, mentre alle 17 a Martina c’è l’appuntamento col secondo concerto del sorbetto, in serata nel lussuoso resort di Borgo Egnazia a Savelletri, tra giardini di stile arabo e muretti a secco, un complesso dove si può gustare l’aperitivo facendo la spola tra la spiaggia e la macchia mediterranea, si conclude il tour del Barbiere rossiniano nella riduzione drammaturgica di Cecilia Ligorio, proposto in tre esclusive masserie di Puglia e Basilicata. E domenica a mezzogiorno, concerto “All’ora sesta”, con la musica di mezzogiorno, nella chiesa di Sant’Antonio ai Cappuccini. E’ proprio vero, come dice il cartello all’ingresso della città “Benvenuti a Martina, città del festival”.
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