Comincia da Bologna con Abbado il progetto "Pergolesi 2007-2010"
Con una rincorsa lunga tre anni inizia l'avvicinamento al tricentenario pergolesiano (2010): un'iniziativa promossa dall'Accademia Filarmonica di Bologna con la Fondazione Pergolesi-Spontini di Jesi che ha in animo di coinvolgere, coi rispettivi gruppi orchestrali, i più eminenti direttori italiani interessati all'opera del compositore marchigiano: da Biondi a Florio, da Marcon a Dantone, da Abbado a Muti, toccando le città di Napoli Roma Parigi
Il Pergolesi di Abbado è un interessante compromesso per coniugare istanze barocche (corde di budello, accordatura a 430 Hz, il liuto nel continuo) con l'attuale cifra interpretativa del Maestro, volta alla sottolineatura del particolare, all'effetto timbrico, all'inatteso preziosismo dinamico. Il calligrafismo abbadiano viene così a sovrapporsi a una scrittura che si segnala per semplicità e naturalezza (Pergolesi è alquanto distante dall'estrosità di Händel e Vivaldi), producendo esiti sorprendenti, di sicura presa sul pubblico (certi languidi rallentamenti che mirano a una impalpabilità metafisica), ma capaci di far storcere il naso ai puristi.
Assai diverso il comportamento dell'orchestra fra il Concerto (ma sarà proprio di Pergolesi? le sue movenze parrebbero ascriverlo al ventennio successivo) e i due brani vocali: nel primo si accorda all'esecuzione spigliata ("clavicembalistica") di Giugliano Carmignola; coi testi sacri acquista invece una compostezza e una sonorità impastata ("organistica"), quasi a cercare quel sound da chiesa che manca all'auditorium.
Mirabile il sostegno che Abbado offre al canto immacolato di Julia Kleiter nel Salve Regina in Do minore, vera rivelazione della serata: la commozione fatta musica. Con lo Stabat Mater riprendeva invece un suo hit degli anni scaligeri, riletto come si diceva attraverso una sensibilità che è più antica e più moderna insieme, nella quale ben s'inseriscono l'interpretazione di Rachel Harnisch e Sara Mingardo, fra preziosismi ed effettismi (la cadenza del contralto giù giù fino al Re grave è un'esperienza da provare).
Il risultato complessivo è dunque vincente, come sempre in tutto ciò che Abbado tocca: il pubblico ne resta colpito e affascinato, e scopre in Pergolesi un autore di facile e immediato approccio.
Note: Bologna, Teatro Manzoni, 6-7 novembre 2007
Concerto inaugurale del progetto "Pergolesi 2007-2010"
Giovanni Battista Pergolesi
Concerto per violino e archi in Si bemolle maggiore
Salve Regina per soprano e archi in Do minore
Stabat Mater per soprano, contralto e archi
Giuliano Carmignola, violino
Julia Kleiter, soprano
Rachel Harnisch, soprano
Sara Mingardo, contralto
Ensemble da Camera dell'Orchesra Mozart
Claudio Abbado, concertatore
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