Coleman, potenza e incanto
Il sassofonista chiude Jazz & Wine of Peace a Cormòns con un set in trio
Recensione
jazz
Steve Coleman cerca inedite combinazioni strumentali e, dopo il gruppo senza percussioni dell’ultima tournèe europea, ecco il trio Reflex, dove torna la batteria come elemento trainante e però manca il basso, sostituito da un lavoro intenso del pianoforte.
Reflex mette da parte le suggestioni di "Astronomical/Astrological" e torna al lessico essenziale di Coleman, puro, potente, incantatorio. Il set di Cormòns, che ha chiuso il festival Jazz & Wine Of Peace 2011 al Teatro Comunale, è stato un momento di grazia, uno di quei picchi sonori che riescono a fermare il tempo e a trafiggere anche i più scettici tra gli ascoltatori.
Introdotti da cadenze di solo sax alto di cristallina costruzione, i brani si dispongono a raggiera, facendo scivolare groove implacabili dentro collane di melodie circolari. Il ritmo è sempre il perno della musica, stratificato e replicato: ciascuno strumento segue una metrica parallela ma sfalsata, fino a che l’unisono viene trovato con effetto spettacolare. Nessuna concessione alla narrazione “lirica” o sentimentale; invece, un Coleman che nel suo solismo impressionante lega fughe quasi bachiane a Charlie Parker. Notevole il finale con “Little Girl I’ll Miss You”, vivisezionata da ogni possibile angolazione. David Virelles al piano ha chiosato da par suo, mentre Kassa Overall è un altro grande batterista di segno M-Base.Meraviglioso.
Nel pomeriggio il duetto tra Bojan Z. (pianoforte e Fender) e Julien Lourou aveva servito un repertorio piacevolmente scolastico, tra cenni di jazz europeo anni Settanta, un brano di Ornette e un omaggio a Gato Barbieri.
Interpreti: Bojan Z. - piano, Fender Rhodes Julien Lourou - sax soprano e tenore Steve Coleman - sax alto David Virelles - piano, tastiere Kassa Overall - batteria
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