Buone idee e adrenalina
Successo per le due serate al Teatro Fondamenta Nuove di Venezia, con Mazurek e Mostly Other People Do The Killing
Recensione
jazz
São Paulo Underground si contrae da quintetto a trio e la musica ne guadagna in coesione, velocità, imprevedibilità. Accanto alla cornetta di Rob Mazurek, molto più spazio ora per le tastiere “vintage” di Guilherme Granado e la batteria e cavaquinho di Mauricio Takara, per forgiare una sarabanda policroma di folk brasiliano, avant jazz e molte suggestioni di prog britannico. A livello compositivo, molto è nelle mani di Mazurek, che costruisce riff acrobatici ma orecchiabili all’interno di una nuvola ritmico-rumoristica in costante cambiamento. La sua cornetta disegna frasi serrate che trascolorano da intervalli lunghi e ondivaghi a micidiali staccato di scultorea imperiosità, omaggiando spesso Don Cherry, ma confermando una personalità molto forte. Granado guarda invece a Sun Ra con un’elettronica un po’ dadaista e intesse con le percussioni di Takara onde lisergiche sulle orme addirittura dei primi Soft Machine. Concerto compatto, inappuntabile, che arricchisce di nuove idee i solchi del recente “Tres Cabeças Loucuras”.
Tutt’altri scenari invece con il quartetto Mostly Other People Do The Killing, in prima italiana assoluta. Il gruppo è in costante sforzo adrenalinico, cominciando con un’ortodossia bebop accelerata, e poi via via offrendo una musica-giocattolo, i cui ingranaggi complessi sono da smontare e rimontare in una gara a chi eccede di più. Peter Evans è impressionante nell’invenzione sonora e nella citazione jazzistica: non considera il silenzio, ma satura lo spazio circostante con una gragnuola di note e rumori grotteschi. Kevin Shea percuote pelli e tamburi con ironia evidente, così come il walkin’ di Moppa Elliot straripa di strappi e ritorni a capo. I sassofoni di Jon Irabagon, voluttuosi, soffrono un po’ sotto tale tempesta sonora, ma alla fine si fanno apprezzare. Tutta roba già sentita tante volte, ma ricucita con uno spirito e un entusiasmo folli.
Sempre molta gente al Teatro Fondamenta Nuove di Venezia, entrambe le serate trionfali.
Interpreti: SAO PAULO UNDERGROUND : Rob Mazurek (cornetta), Guilherme Granado (tastiere, elettronica), Mauricio Takara (batteria, cavaquinho, elettronica) MOSTLY OTHER PEOPLE DO THE KILLING : Moppa Elliot (contrabbasso), Peter Evans (tromba), Jon Irabagon (sassofoni), Kevin Shea (batteria)
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
jazz
A ParmaJazz Frontiere il rodato duo fra il sax Evan Parker e l'elettronica di Walter Prati
jazz
Il Bobo Stenson Trio ha inaugurato con successo la XXIX edizione del festival ParmaJazz Frontiere
jazz
Si chiude la stagione di Lupo 340 al Lido di Savio di Ravenna, in attesa di Area Sismica