Asia, energia e nostalgia
Wetton, Palmer, Howe e Downes conquistano gli appassionati accorsi all'Auditorium di Roma
Recensione
pop
Carl Palmer è sempre in grandissima forma e questo può già bastare. Il batterista dell'indimenticabile trio Emerson, Lake & Palmer resta un fuoriclasse, si permette ancora esaltanti assoli e forse è proprio la sua inesauribile potenza ritmica a trascinare ancora Stewe Howe, John Wetton e Geoff Downes, suoi compagni di quel viaggio iniziato nel lontano 1981, quando dettero vita al gruppo degli "Asia", e ripreso nel 2006, quando i quattro musicisti si sono riuniti in occasione del loro venticinquesimo anniversario. Nati raccogliendo quel che restava di altre celebri band del rock progressivo anni '70 (Yes e King Krimson) e ottenendo subito un forte successo con l'omonimo album con cui debuttarono, gli 'Asia' - sia pure con una buona componente commerciale - hanno rappresentato l'essenza del rock, spaziando con estrema raffinatezza da atmosfere più sinfoniche a sonorità di tipo metal.
Il loro concerto al Parco della Musica di Roma è rimasto nella linea stilistica di "Phoenix", con cui nel 2008 i quattro sono tornati alle origini, e del recentissimo "Omega" registrato in studio, ma i momenti più esaltanti sono inevitabilmente stati quelli in cui sono risuonate le note di "Heat of the moment" e di "Don't cry", ovvero i titoli legati alla storia 'antica' del gruppo.
I quattro componenti hanno ancora energie da spendere (non dimentichiamo che sono nati tra il 1947 e il 1952) e danno piena soddisfazione al pubblico di una Sala Petrassi affollata di nostalgici appassionati: in fondo non si sta celebrando un rito che un tempo avrebbe richiamato ampie folle in spazi aperti e che oggi tranquillamente si svolge in una sala da 700 posti? Eppure questa musica non sembra conoscere il tramonto, né pare che per il momento qualcosa possa oscurarne definitivamente la memoria.
Interpreti: Asia: Stewe Howe, chitarre; John Wetton, voce/basso; Geoff Downes, tastiere; Carl Palmer, batteria
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