Alma siciliana
Paolo Fresu e Omar Sosa per Noto Musica
Recensione
jazz
Quarto appuntamento per il Noto Musica 2014, un festival fiore all’occhiello di tutto il comprensorio del Val di Noto, una manifestazione di prestigio che richiama ogni anno migliaia di appassionati. Una scommessa rinnovata, di anno in anno, dalla dinamica Associazione Concerti Città di Noto, nata nel 1975 grazie all’opera del Maestro Corrado Galzio, direttore artistico da sempre (quest’anno insieme al maestro Ugo Gennarini) della manifestazione giunta ormai alla sua trentanovesima edizione. Un festival che mette insieme un programma vario e aperto ad ogni genere musicale, e che riserva quasi sempre due date al jazz. Quella del 5 agosto scorso è stata l’occasione per apprezzare un sodalizio artistico ormai consolidato, come è quello fra il trombettista sardo Paolo Fresu e il pianista cubano Omar Sosa. Il loro progetto in comune, [i]Alma[/i], con il quale si sono proposti al numeroso pubblico del cortile dei Gesuiti, ha dimostrato come i due musicisti riescano a dialogare sintetizzando in un linguaggio esclusivo le loro differenti personalità artistiche. Sosa con la sua frenesia ritmica, la sua urgenza espressiva e l’"anima latina" si è affiancato con maestria all’espressività cangiante di Fresu, musicista pacato, profondo, riflessivo che in un batter d’occhio sa mutare il suo verbo e dare corpo ed energia al magico interplay con il musicista cubano. È stato un dialogo avvolgente, intenso, in ambiti anch’essi mutevoli, che hanno attraversato il jazz, la world music, i ritmi cubani, la canzone d’autore. E verso la fine è apparso il fantasma di Miles, tanto caro al musicista di Berchidda, mentre il finale, vero e proprio, è stato suggellato dall’omaggio a Lucio Dalla con la ripresa di “Caruso”.
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