Robert Wyatt in cartone animato

Rock Bottom della regista Maria Trénor rilegge (liberamente) la vicenda di Robert Wyatt 

Rock Bottom
Articolo
pop

Per tutti gli appassionati del Canterbury sound e del geniale Robert Wyatt in particolare, il film da non mancare al SeeYouSound 11 della giornata odierna è il lungometraggio di animazione Rock Bottom (proiezione, nell’ambito della sezione LP Feature, alle ore 18; in replica venerdì 28 alle 18:15).

– Leggi anche: 10 film da vedere a Seeyousound 11

Il titolo della pellicola, identico a quello del disco capolavoro di Wyatt, potrebbe far pensare a una sorta di biopic su di lui; non è così, anche se i riferimenti sono molteplici, dalla compagna del protagonista Bob che si chiama Alif (quasi Alfie, nome della reale compagna dell’artista) al drammatico incidente della caduta dal quarto piano (che, ricordiamolo, rese Wyatt paraplegico); inoltre ci sono sfasamenti geografici (Londra diventa New York, Ibiza diventa Maiorca) e temporali (la vicenda sull'isola spagnola avvenne in realtà parecchi anni prima rispetto alla sua collocazione filmica), con la comparsa asincrona di figure fuori contesto, come i vecchi compari di Bob dell’epoca dei Soft Machine: Kevin (Ayers) e David (Allen). Tutti i personaggi tratteggiati nelle animazioni sono peraltro molto somiglianti ai loro corrispondenti reali.

Insomma, la regista nonché sceneggiatrice Maria Trénor si è presa molte libertà, che forse appariranno un po’ stridenti a chi preferisce gli approcci strettamente filologici, ma che evidentemente erano necessarie per esprimere appieno quella che, in fin dei conti, altro non è che una storia d’amore. 

L’amore ai tempi del flower power, potremmo sottotitolarla, poiché l’ambientazione del plot in un contesto hippy è fondamentale e offre uno spaccato molto realistico di com’era quell’epoca, quella dell’amore libero e del consumo smodato di alcol e droghe. Quello che ci mostra il film è l’ennesima de-mitizzazione di quel periodo; se Tarantino in C’era una volta a Hollywood lo critica aspramente riscrivendo la storia, qui Trénor ha un approccio molto più intimista, poiché punta il dito sulla difficoltà dell’avere una storia d’amore quando non si lavora e si passa il tempo a divertirsi, ubriacarsi e alternare pasticche a fumatine. 

Nessuna condanna moralista, beninteso, poiché ci sono anche parecchi ammiccamenti in favore delle teorie dell’amore universale (esposte da un guru strampalato ma simpatico come David Allen); semplicemente, questo non è sufficiente a consolidare l’amore tra Bob e Alif, che finisce col naufragare… per poi rinascere proprio nel momento più sfortunato per la coppia.

Ovviamente, il valore aggiunto del film è la colonna sonora di Wyatt: Rock Bottom nella sua interezza e un paio di pezzi estrapolati dall’esordio dei Matching Mole. La prima parte del film è perfetta nel mostrare immagini “acquatiche” idealmente accompagnate dalle note commoventi di “Sea Song” che danno vita a un effetto onirico-psichedelico molto riuscito. Col passare del tempo, l’avvicinamento alla brusca realtà dell’incidente vede una trasformazione della fotografia in colori più vividi e asciutti, e gli stessi personaggi tendono a diventare meno sfumati, perdendo la loro dimensione quasi fiabesca di inizio film.

In definitiva, un modo abbastanza originale di raccontare una storia tristemente nota, e un omaggio indiretto a uno dei più grandi artisti emerso dall’Inghilterra musicale degli anni Sessanta.

Se hai letto questo articolo, ti potrebbero interessare anche

pop

Dopo quasi un anno (e un milione e mezzo di ascolti) si materializza su disco l'inafferrabile Diamond Jubilee di Cindy Lee

pop

L'annata è moscia, e la serata cover non risolleva la nostra voglia di vivere. Carlo Conti, ci hai preso tutto

pop

Al Festival di Sanremo 2025 persino la noia è diventata noiosa