Sarà che l’annata è moscia moscia e persino la noia sanremese è diventata noiosa (qui le riflessioni sull’edizione che sta finendo) ma l’impressione è che anche la serata cover del Festival di Sanremo 2025 sia stata avara di momenti imbarazzanti.
E che cos’è una serata cover senza momenti imbarazzanti? Senza performance ubriache, senza un Gianluca Grignani in stato di alterazione? Carlo Conti, ci hai preso tutto – anche questo.
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1. Rose Villain con Chiello - "Fiori rosa, fiori di pesco" di Lucio Battisti
Sarà che le aspettative erano basse, ma alla fine Rose Villain e Chiello ne escono con dignità, salvati da un buon arrangiamento (glockenspiel e archi che per una volta non si limitano a smarmellare). Ma del resto nella terra dei ciechi l’uomo con un occhio solo è re.
VOTO 6.5
2. Modà con Francesco Renga - "Angelo" di Francesco Renga
Come si peggiora una performance dei Modà? Si aggiunge un Francesco Renga sempre più bolso, che – lupus in fabula – durante i giorni di Sanremo si alza dal tavolino del suo solito baretto e, pulendosi i denti con uno stecchino, si gratta la pancia pensando al suo semestrale Siae. Kekko invece, con occhialetti, chiodo e quella voglia di cantare come Roby Facchinetti, sembra sempre di più il personaggio che potreste trovare in una canzone di Ligabue.
VOTO 5 e Targa Bar Mario
3. Clara con Il Volo - "The Sound of Silence" di Simon & Garfunkel
Apprezzabile – al limite dell’avanguardia – l’idea del Volo e di Clara di attaccare “The Sound of Silence” con il testo di “Prisencolinensinainciusol”, ciondolando sul palco e smascellando strafatti di purple drank. Ma poi la droga sale colpo e arriva la paranoia. «CANTO IOOOOO» «NOOOOO CANTO IOOOOO» si rinfacciano l’un l’altro i tre del Volo, trasformati di colpo in una versione tenorile dei Linea 77. L’orchestra va giù di acceleratore in terza, e l’Ariston scricchiola sotto i colpi dei timpani. Come se Hans Zimmer sonorizzasse un’orda di guerrieri mongoli che razziano e stuprano per il Ponente ligure. Roba che la colonna sonora del Gladiatore, al confronto, pare un pezzo di Bon Iver.
VOTO 2 e Paura e delirio ad Arma di Taggia
4. Noemi e Tony Effe - "Tutto il resto è noia" di Franco Califano
Almeno, con due cantanti in gara che cantano insieme, ci risparmiamo tre minuti e qualcosa sulla scaletta. Non è molto, ma vista l’aria che tira ci portiamo a casa pure questo. Tutto il resto, appunto, è noia.
VOTO 5.5
5. Francesca Michielin e Rkomi - "La nuova stella di Broadway" di Cesare Cremonini
Una scelta di canzone non scontata, che Francesca Michielin e Rkomi interpretano divertendosi e con personalità. E soprattutto, pure loro, ci risparmiano tre minuti sulla scaletta e per questo prendono mezzo punto in più.
VOTO 7 ma sarebbe 6.5
6. Lucio Corsi con Topo Gigio - "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno
Di per sé, l’idea del duetto con Topo Gigio è geniale al limite del paraculo. Lucio Corsi è l’alieno di Sanremo 2025, si presenta al pubblico generalista che non lo conosce come cantautore raffinato, ma vuole pure far vedere che non si prende sul serio. E però non funziona tutto, con l’orchestra che esagera con effetti ed effettacci e Lucio Corsi che (topo)gigioneggia troppo. L’avessero suonata più delicata, piano e voce, avrebbe avuto un senso oltre lo sketch buffo. Così no.
VOTO 6.5 troppo gigio
7. Serena Brancale con Alessandra Amoroso - "If I Ain’t Got You" di Alicia Keys
“Sobrietà” non è la prima parola che viene in mente alla presenza di Serena Brancale. E neanche la seconda, o la terza, o la settecentesima. Ma metterle insieme Alessandra Amoroso è come aggiungere la Cristallina Ferrero nella Coca Cola: se ne esce fuori solo un rutto gigantesco, siete fortunati. Wyoming.
VOTO 4 e Premio Tiella Fitzgerald
8. Irama con Arisa - "Say Something" degli A Great Big World
Nell’anno delle ballatone noiose, giusto sceglierne un’altra per la serata cover, non sia mai che ci si diverte troppo. Nelle mani di Irama, “Say Something” diventa una specie di versione emotestosteronica di Enya. Roba che, finita la canzone, persino lo sketch di Max Giusti sembra divertente.
VOTO 5
9. Gaia con Toquinho -"La voglia, la pazzia" di Ornella Vanoni
Il tutto – e non ci avrei scommesso un Real bucato – galleggia sulla linea della decenza fino a metà pezzo, quando – per lanciare l’assolo di Toquinho – Gaia incita il pubblico e improvvisa un flamenco.
VOTO 6 e Premio internazionale da Siviglia a Rio
10. The Kolors con Sal Da Vinci - "Rossetto e caffè" di Sal Da Vinci
Mi pare evidente che Stash dovesse un favore a Sal Da Vinci. Probabile che i due frequentino lo stesso odontoiatra. Ma è comunque apprezzabile il mood con cui i The Kolors affrontano Sanremo negli ultimi anni, buttandola in caciara senza pensarci troppo.
VOTO 5.5
11. Marcella Bella con i Twin Violins - "L'emozione non ha voce" di Adriano Celentano
Tocca fare una cover, giusto tenere un po’ di SIAE in famiglia.
VOTO 6
12. Rocco Hunt con Clementino - "Yes I Know My Way" di Pino Daniele
Sei napoletano e porti un brano di Pino Daniele. Vinci facile.
VOTO 6
13. Francesco Gabbani con Tricarico - "Io sono Francesco" di Tricarico
«Siamo tutti Francesco» dice Marco Columbro travestito da Francesco Gabbani travestito da un giovane cardinale Bergoglio: è questo il secondo messaggio del papa a questo Festival, che prevede anche un’invasione di palco da parte di bambini visibilmente scocciati. «Lasciate che i pargoli vengano a me» diceva quel tale. Per il resto, Tricarico è invecchiato meno bene della sua canzone, ma la canzone è invecchiata benissimo.
VOTO 6.5
14. Giorgia con Annalisa - "Skyfall" di Adele
Praticamente Sinner e Djokovic che si scambiano pallate da fondo campo per tre minuti e mezzo.
VOTO 7
15. Simone Cristicchi con Amara - "La cura" di Franco Battiato
Una versione democristiana de “La cura” in pieno stile Cristicchi, uno che riuscirebbe a far puzzare di sacrestia persino la trap.
VOTO 5.5 e Premio CL in una stanza
16. Sarah Toscano con gli Ofenbach - "Overdrive" degli Ofenbach
Sarah Toscano canta con gli Ofenbach, e alla fine della sua performance Carlo Conti ricorda la ricorrenza dei 160 anni delle Capitanerie di porto della Guardia Costiera. Indovinate quale dei due momenti è più memorabile?
VOTO 5 e Targa Guardia Costiera
17. Coma_Cose con Johnson Righeira - "L'estate sta finendo" dei Righeira
Si parte piano e voce, e pensi che – forse, forse – almeno per questa volta i Coma_Cose se la giocheranno di classe. Poi invece caracolla sul palco un Johnson Righeira con le ascelle pezzate urlando «Ambo!», ma è uscito un solo numero alla tombola di Arguello (CN): siamo in alta Langa, è festa, la giostra dei calcinculo fa ancora un giro gratis e la cover band revival 80-90 è pagata fino a mezzanotte.
VOTO «Ambo!»
18. Joan Thiele con Frah Quintale - "Che cosa c'è" di Gino Paoli
Un duetto curato, con un raffinato arrangiamento vintage.
VOTO 7.5
19. Olly con Goran Bregović e la Wedding & Funeral Band - "Il pescatore" di Fabrizio De André
La musica balcanica... cantava Elio.
VOTO 5
20. Achille Lauro e Elodie - "A mano a mano" di Riccardo Cocciante e "Folle città" di Loredana Bertè
Un Cocciante coatto è proprio quello che ci vuole a mezzanotte un quarto, e con sei brani ancora di fronte. Elodie armonizza a caso guardando nel vuoto. Va un po’ meglio con Loredana Bertè. Si fa la media, e ne esce una quasi sufficienza.
VOTO 6-
21. Massimo Ranieri con i Neri per caso - "Quando" di Pino Daniele
Quando non hai tempo da perdere o voglia di spendere soldi per pagare un arrangiatore, chiami i Neri per caso e qualche cosa di decente faranno. Massimo Ranieri non ha tempo da perdere o soldi da buttare in questo Sanremo. Mani in tasca e completo di taglio elegante, ti dà l’impressione che se esplodesse l’Ariston dietro di lui non si girerebbe neanche a guardare.
VOTO 6/7 Cool guys don’t look at explosions
22. Willie Peyote con Tiromancino e Ditonellapiaga - "Un tempo piccolo" di Franco Califano
Willie Peyote, Federico Zampaglione e Ditonellapiaga scelgono una canzone non scontata di Califano, al grido di «la proviamo lì».
VOTO 6
23. Brunori Sas con Riccardo Sinigallia e Dimartino - "L'anno che verrà" di Lucio Dalla
Brunori Sas travestito da Francesco Gabbani travestito da Marco Columbro punta su un classicone di Dalla, prendendosi il Tiromancino bravo e Dimartino come accompagnatori. Ne esce una schitarrata tra amici: hanno anche provato una volta, ma l’ora e mezza è passata per mettere a posto il ballettino finale. Bella la dedica finale a Paolo Benvegnù nel giorno del suo sessantesimo compleanno.
VOTO 6
24. Fedez con Marco Masini - "Bella stronza" di Marco Masini
Fedez fiuta le polemiche come un maiale da tartufo, in assenza di altri modi per far parlare di sé. Poteva non grufolare in un testo misogino (per quanto, diciamolo, "Bella stronza" rimanga un'ottima canzone?) Evidentemente no. Alla fine, Masini taglia i versi più "problematici" e Fedez ci infila un paio di barre ombelicali ed egoriferite per arrivare al minutaggio richiesto, e ci si è tolti il cerotto.
VOTO 3
25. Bresh con Cristiano De André - "Creuza de mä" di Fabrizio De André
De Andrè che interpreta De Andrè: cosa non si riesce a fare con il deep fake di questi tempi. Purtroppo è una tecnologia ancora perfettibile, e tocca ripetere il brano tre volte. Nonostante i problemi tecnici, Bresh ne esce alla grande, riuscendo nell’impresa non facile di cantare bene "Creuza de mä" senza imitarne l’autore. Una cosa che il suo accompagnatore della serata non ha mai provato veramente a fare.
VOTO 6.5
26. Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento con Neffa - "Amor de mi vida" dei Sottotono e "Aspettando il sole" di Neffa
Per fare una bella cover dei Sottotono e di Neffa basta avere Tormento e Neffa. Che cosa può andare storto?
VOTO 7