Tutto Mozart per l'Orchestra Mozart

Gatti sul podio a Fermo

Daniele Gatti e l'Orchestra Mozart ( Foto Marilena Imbrescia)
Daniele Gatti e l'Orchestra Mozart ( Foto Marilena Imbrescia)
Recensione
classica
Teatro dell’Aquila, Fermo
Orchestra Mozart, Gatti
21 Gennaio 2025

Un  concerto molto atteso, tutto mozartiano, con le tre ultime sinfonie del salisburghese composte a Vienna nell’estate del 1788, ha attirato al Teatro dell’Aquila di Fermo un pubblico numeroso. Di sicuro richiamo i protagonisti del concerto, l’ Orchestra Mozart diretta da  Daniele Gatti, per la prima volta nella cittadina marchigiana.

ll concerto era organizzato da “Il Circolo di Ave”, rassegna di musica da camera diretta da Anna Danielli, alla sua settima edizione,  che accoglie sia artisti emergenti che solisti già affermati e che si svolge solitamente nel secentesco Palazzo Brancadoro di Fermo; si è scelta invece la sede del teatro per questa occasione del tutto speciale non solo per la città, ma anche per l’intero panorama concertistico regionale, che vede di solito esibirsi le orchestre del territorio.

Fondata nel 2004 da Claudio Abbado e da lui diretta fino al 2014, anno della scomparsa, l’Orchestra Mozart è stata diretta dal 2017 al 2019 da Bernard Haitink   e dal 2019 da Daniele Gatti, con il quale ha recentemente concluso un importante progetto che prevede l’esecuzione dell’integrale delle sinfonie beethoveniane. 

La limpidezza dei timbri, la perfetta simbiosi degli archi, che suonano come un corpo unico  in un approccio  all’esecuzione quasi cameristico fatto di ampia gestualità e sguardi, la precisione e morbidezza dei fiati hanno confermato la fama del suono eccezionale di questa orchestra. La guida di Gatti è stata essenziale, sobria, senza ridondanze, nell’indicazione dei fraseggi, dei modi di porgere il suono, delle voci interne, nell’accentuazione delle appoggiature e nella guida delle lievi libertà agogiche che hanno reso più espressivi i temi mozartiani. Il gesto di Gatti si limitava ad indicare l’intenzione musicale, per poi abbandonare e lasciare l’esecuzione all’orchestra.

Il programma come si è accennato si è aperto con la radiosa Sinfonia K 543, della quale i tempi centrali più ancora degli Allegro hanno evidenziato la finezza ed eleganza di fraseggio che Gatti ha saputo imprimere all’esecuzione.

La Sinfonia K 550 in sol minore ha portato un improvviso cambio di colore,  con le umbratili folate del tema iniziale, e i suoi passeggeri rigonfiamenti dinamici; anche in questo caso magistrale l’esecuzione dell’Andante e del Minuetto, sia per le inflessioni impresse ai temi che per la morbidezza di suono.

La Sinfonia “Jupiter”, nel suo luminoso do maggiore, ha concluso la serata tra calorosi e lunghi applausi. 

 

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