Variegate nuance per Traiettorie
L’Ensemble Cairn ha aperto la parte autunnale della rassegna di musica moderna e contemporanea di Parma
La sezione autunnale di Traiettorie, la rassegna di musica moderna e contemporanea di Parma giunta quest’anno alla sua 34a edizione, è stata avviata l’altra sera grazie ad un concerto che vedeva protagonisti i componenti dell’ Ensemble Cairn. La formazione francese, nata nel 1998 e guidata dalla direzione artistica di Jérôme Combier e da quella musicale di Guillaume Bourgogne, è stata impegnata in questa occasione in un programma che ha indagato differenti sfaccettature della produzione musicale attuale, proponendo tra l’altro riletture del repertorio debussyano e pagine in prima esecuzione italiana.
Di fronte al pubblico che abitava la dimensione intima e raccolta della sala “Gavazzeni” del Centro di Produzione Musicale “Arturo Toscanini”, i musicisti di questo ensemble – Cédric Jullion al flauto, Ayumi Mori al clarinetto, Constance Ronzatti al violino, Cécile Brossard alla viola, Alexa Ciciretti al violoncello e Fanny Vicens alla fisarmonica – si sono alternati nelle differenti combinazioni strumentali previste dai brani proposti, a partire dai dialoghi tra violino, viola e violoncello sui quali è costruito il brano Fureur contre informe (pour un tombeau d’Anatole) di Gérard Pesson. Un intarsio ricercato, questo di Pesson, seguito dal più pregnante scambio tra violino, violoncello e fisarmonica offerto da De l’épaisseur, brano del 1998 di Philippe Leroux.
Dopo queste pagine scritte da due compositori francesi quasi coetanei, nati entrambi alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso, la serata ha omaggiato uno dei padri della musica del Novecento qual è Claude Debussy, proponendo una selezione dai Préludes proposti nella trascrizione per flauto, clarinetto, fisarmonica, violino, viola e violoncello di Jérôme Combier, qui presentati in prima esecuzione italiana. L’elegante ed essenziale equilibrio timbrico custodito nella versione originale per pianoforte è stata quindi diluita in una dimensione strumentale più dilatata e articolata, restituendo momenti di qualche interesse per esempio nelle nuance sonore centellinate nel sesto preludio del primo libro “Des pas sur la neige”. Più densa ed efficace la materia musicale che segna il brano Paludes di Tristan Murail, composizione ricca di interessanti tratteggi timbrici disegnati con bella efficacia da flauto, clarinetto, violino, viola e violoncello.
A chiudere il programma un’altra pagina in prima esecuzione italiana, Not Yet per flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e smartphones del compositore umbro Marco Momi, commissionato dallo stesso Ensemble Cairn. Una sorta di indagine tra suoni e rumori evocati in sottofondo che ha suggellato la serata tra gli applausi rivolti dal pubblico presente ai bravi musicisti impegnati.
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