Riscrivere (e rileggere) gli archivi sonori

Il progetto Future Tradizioni mette in contatto gli archivi di musica tradizionale e i musicisti elettronici italiani

Foto di Valentino Paparelli
Foto di Valentino Paparelli
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L’idea di portare le musiche di tradizione orale "verso il futuro" non è certo nuova: da tempo producer e musicisti di vari generi hanno cominciato a mettere le mani negli archivi per farli “parlare” in modo nuovo, a nuove e diverse generazioni.

Mancava però in Italia un progetto organico per mettere in contatto il patrimonio documentario raccolto nei moltissimi archivi sonori sparsi per l'Italia e i musicisti elettronici interessati a metterci mano – anche per affrontare correttamente l'operazione dalla prospettiva dei diritti e della "restituzione" di quanto viene rielaborato.

Ci prova l’associazione La Scena Muta di Firenze, con un ricco parterre di associazioni e festival come partner. Fra questi, un ruolo centrale spetta alla Rete degli Archivi Sonori di Musiche di Tradizione Orale promossa dall’associazione culturale Altrosud (www.archiviosonoro.org), diretta da Mimmo Ferraro, che metterà a disposizione il suo vasto patrimonio di registrazioni digitalizzate.

«È un'idea nata all’interno dell’associazione La Scena Muta parallelamente a un percorso di condivisione con altri dj e producer iniziato al Musiconnect 2021, a Pistoia, organizzato da Italia World Beat» spiega Marco Dalmasso, direttore artistico di Future Tradizioni, anche noto come DJ e producer con il moniker Ghiaccioli e Branzini. «Ci siamo resi conto di quanto poco fosse rappresentata la scena italiana, all’interno dei meeting internazionali di settore, legata al beatmaking capace di riattualizzare le musiche tradizionali italiane». 

«Ci siamo resi conto di quanto poco fosse rappresentata la scena italiana, all’interno dei meeting internazionali di settore, legata al beatmaking capace di riattualizzare le musiche tradizionali italiane». 

«Sono tanti i DJ e manipolatori di suoni italiani che sentono un forte legame con la tradizione e ciò che essa rappresenta anche a un livello più intimo ed emotivo. Per esempio per me personalmente, lavorare su questo materiale, è un po’ come ritornare la domenica mattina nel paesino dei miei nonni in Piemonte e ritrovare la gioia di quando sottraevo e mangiavo gli agnolotti crudi dallo spianatoio di nonna Adelina!»

Marco Dalmasso
Marco Dalmasso

«Perché un ventenne o una ventenne – continua Dalmasso – che compone musica elettronica dovrebbe interessarsi alla musica tradizionale italiana? Credo proprio per quanto dicevo prima, mantenere una connessione emotiva con i nostri avi e sentirsi meno spersi nell’effimera attualità».

«Quello che noi vorremmo fare attraverso il progetto Future Tradizioni è proporre un lavoro di manipolazione che riscriva il materiale d’archivio (da qui il partenariato con Archivio Sonoro) utilizzando tutte le possibilità che la tecnologia musicale offre. Libertà espressiva, sperimentazione e beat digitali saranno il nostro modo di vivificare e rendere omaggio al vastissimo, ricchissimo, bellissimo repertorio popolare tradizionale italiano». 

In aprile si apriranno due tavoli di discussione / focus group a cura di Mimmo Ferraro e del giornalista Ciro De Rosa, sul tema dell’innovazione delle pratiche musicali creative legati alla tradizione. In seguito, i musicisti coinvolti saranno invitati a lavorare sui materiali messi a disposizioni. Le produzioni potranno consistere in manipolazioni di registrazioni presenti all’interno dell’Archivio Sonoro, o di altri archivi non convenzionati. Saranno ammesse collaborazioni di vario tipo. La consegna finale delle produzioni è fissata al 31 maggio.

Le produzioni saranno diffuse su Bandcamp, e una selezione verranno pubblicati sulle piattaforme di streaming da Garrincha Go Go, per poi confluire nella compilation di Future Tradizioni per il 2023. L’agenzia di Booking Musicastrada promuoverà l'iniziativa in diverse forme all’interno delle più rappresentative fiere del settore. 

La call to action procede fino al 27 marzo: i musicisti possono aderire compilando l’apposito form.

 

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