Un liuto a colori
Paul Beier ritrae l’arte liutistica di Vincenzo Capirola
Il nuovo disco di Paul Beier (Vincenzo Capirola. Il più bel secreto et arte, Stradivarius 2021) racchiude circa la metà delle composizioni del “gentiluomo bresciano” contenute in un manoscritto, conservato nella Newberry Library di Chicago, che è una delle più affascinanti fonti della musica liutistica rinascimentale. Il copista che lo ha redatto, Vidal, fu allievo di Capirola e oltre ad aver compilato l’indice delle composizioni, si premurò di fornire istruzioni e dettagli sulla prassi esecutiva e sul sistema di notazione della intavolatura, i cui esagrammi rappresentano le corde, con i numeri posti su di esse per indicare le posizioni delle dita lungo il manico del liuto. Il manoscritto si distingue anche per l’ingegnosa trovata di colorare in modo differente i segni che rappresentano le durate dei suoni: in rosso quelli di semibreve, in blu di minima e in giallo di semiminima.
Ma l’aspetto più originale di questa antologia liutistica è costituito dal complesso dei disegni a colori che decorano i margini delle sue pagine, popolate da numerosi animali, anche esotici o fantastici come ad esempio la giraffa o l’unicorno, lungo prati e a fianco ad alberi, piante, fiori e alcune figure umane.
Da questo florilegio dell’arte liutistica rinascimentale Paul Beier ha selezionato composizioni che rappresentano i diversi generi musicali intavolati da Capirola per il liuto, come mottetti e chanson dei più importanti maestri franco-fiamminghi del tempo, e frottole dei musici italiani. A completare il ritratto sonoro di “ messer Vincenzo gentiluomo bresciano” ci sono anche un paio di danze e alcuni dei suoi ricercari, nei quali è più evidente l’elaborazione di una espressione idiomatica che mette in risalto le qualità del liuto, strumento principe del Rinascimento.