I mottetti di un compositore di origine italiana attivo a Bruxelles ed Anversa
Joseph-Hector Fiocco, compositore nei Paesi Bassi nel Settecento, in un disco dell'ensemble Scherzi musicali
Joseph-Hector Fiocco (1703-1741), uno dei numerosi figli del musicista veneziano Pietro Antonio Fiocco (1653-1714) che si trasferì a Bruxelles nel 1682 divenendo maestro della cappella reale, è uno dei musicisti poco noti il cui nome merita di figurare nel panorama della musica barocca europea.
I gusti musicali del governatore dei Paesi Bassi, patrono delle arti e musicista dilettante, Maximilian-Emanuel di Baviera, erano orientati verso la tradizione italiana e la famiglia Fiocco contribuì a diffondere lo stile veneziano nella città contesa all’epoca da francesi e austriaci. Suo fratello Jean-Joseph (1686-1746) prese il posto del padre come maestro della cappella ducale di Bruxelles, e Joseph-Hector lavorò nella stessa istituzione che poi abbandonò nel 1731 per andare a dirigere la cappella musicale della cattedrale di Anversa, anche se negli ultimi anni della sua vita tornò a Bruxelles al servizio della Collegiata dei Saints-Michel-et-Gudule.
Nicolas Achten, direttore dell’ensemble Scherzi Musicali, nelle note di commento di questo cd dedicato avvicina Fiocco ad Händel, e giustamente osserva come alcuni passaggi e melodie della sua musica sacra ricordino sia Vivaldi sia Pergolesi, mentre la tessitura delle quattro voci di questi mottetti accompagnati da due violini, viola, violone e basso continuo è affine al gusto della tradizione francese. La sua scrittura vocale ricca di ornamentazioni risulta elegante ed estremamente fluida ed è un piacere ascoltare l’esecuzione ispirata e ben tornita dell’ensemble belga che nel 2011 aveva già dedicato un precedente disco ai mottetti dell’interessante compositore, clavicembalista e organista italo-belga.
Ad eccezione dei Pieces de clavecin, di J.-H. Fiocco conosciamo solo la musica sacra contenuta nei manoscritti che comprendono tre messe, nove Leçons des ténèbres e ventidue mottetti. Questi sono suddivisi prevalentemente in quattro o cinque movimenti nei quali le voci intervengono sia collettivamente che solisticamente. Ascoltando i sei mottetti a quattro contenuti in questo disco, fra i quali il bellissimo "Laudate pueri Dominum", viene voglia di ascoltare e sapere di più di questo compositore scomparso prematuramente, anche perché purtroppo una parte della sua produzione musicale è andata perduta.