L’essenzialità delle danze per liuto di Esaias Reusner
Le musiche di Esaias Reusner il giovane rilette dal liutista William Waters
L’affascinante semplicità delle musiche per liuto di Esaias Reusner ha qualcosa di misterioso. Nel loro elegante fluire non c’è traccia di virtuosismo, ma sono intimamente legate alla storia dello strumento e alle sue qualità espressive.
Non si conosce molto della vita di questo musico nato nel 1636 a Löwenberg nella Slesia, e vissuto a Breslavia, Lipsia e Berlino al servizio delle corti di duchi e principi, ma nelle sue suite è evidente l’influenza francese dello style brisé. Il titolo della sua prima raccolta del 1667, Delitiae Testudinis, sembra racchiudere l’essenza della soavità che caratterizza la sua musica, ma le suite interpretate da William Waters provengono dalla intavolatura postuma del 1697 intitolata Erfreuliche lauten-lust. Oltre ai movimenti di allemanda, corrente, sarabanda e giga, in alcune delle dieci suite – termine che non compare nelle sue collezioni musicali – sono presenti anche padovane e gavotte, con una evidente predilezione per le tonalità minori.
Nel testo di presentazione del doppio cd il liutista William Waters ipotizza che il senso di pace e tranquillità trasmesso dalle musiche di Reusner rispecchi il desiderio di allontanarsi dai tumulti, dalle violenze e dalle devastazioni vissute dalla sua terra natale al tempo della Guerra dei Trent’anni. Il liuto suonato da Waters è una copia di uno strumento bolognese costruito da Hans Frei verso il 1540 e in seguito trasformato in un liuto ad undici corde nel Seicento e custodito presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna.