Le fotografie romane di Carl Brave X Franco126
Sold out al Teatro della Concordia di Venaria Reale per il duo Carl Brave X Franco126, fenomeno musicale italiano dell'anno scorso
Sold out al Teatro della Concordia di Venaria (TO) per il duo romano Carl Brave x Franco126, fenomeno musicale dell'anno scorso.
“Mi sono perso e poi tu mi hai messo in mano un Tom Tom, sono passato da fase REM a fase Rom”: tutti i presenti, compreso chi scrive, cantano “Solo guai”, uno dei pezzi forti di Polaroid, il disco d’esordio di Carlo Luigi Coraggio (Carl Brave) e Franco Bertolini (Franco126), fra i nostri dischi dell'anno.
Il concerto al Teatro della Concordia di Venaria (TO) è andato sold out in prevendita e si dovrà replicare il 25 febbraio per soddisfare le richieste di chi non è riuscito a partecipare; se si guardano i numeri delle visualizzazioni dei loro video su YouTube, il successo della serata era assolutamente prevedibile. Del resto i due sono stati, con Liberato, il caso musicale italiano dello scorso anno e con il loro canale Soldy Music su YouTube hanno lanciato altri nomi quali Ketama126, Seany126, Pretty Solero, Asp e Ugo Borghetti. Video girati con l’app Musical.ly, uso dichiarato di Auto-tune, sfumature hipster, testi che sono per l’appunto una serie di Polaroid, immagini di vita trasteverina fatta di baretti, venditori di rose, parcheggiatori abusivi, minimarket bangla, tasso alcolico apprezzabile, storie sentimentali senza futuro, desiderio di lasciare l’Italia senza mai riuscire a farlo, rimandendo invischiati nel molle tran tran romano che tutto ingoia e tutto digerisce.
Sono canzoni debitrici nei confronti dell’ironia di Sordi e Verdone, del primo Baglioni, quello dell’inizio degli anni Settanta, del primo Neffa, di alcune cose di Jovanotti e di altre di Barbarossa (mi rendo conto che sono usciti nomi che possono far storcere il naso ma quello che conta è il risultato finale, e quello, ve lo assicuro, è potentissimo).
Ma torniamo al concerto: primo vero tour e i due si fanno accompagnare da un gruppo di turnisti, quindi abbiamo basso, batteria, chitarra e due fiati. La scelta risulta discutibile, il risultato finale non rende giustizia all’essenzialità delle loro canzoni, aggiungendo orpelli francamente inutili (inoltre l’assolo di chitarra no,dai, no davvero). Detto questo, le canzoni ci sono e il pubblico (per mia fortuna giovane ma non giovanissimo, di età compresa tra i venti e i trenta anni, senza i genitori che aspettano in auto all’uscita del teatro) le conosce tutte, comprese quelle uscite dopo il disco (“Avocado”, “Argentario” e “Interrail”, quest’ultima uscita a nome Frenetik & Orang3 e accolta da un boato, ennesima dimostrazione dell’importanza di YouTube nel consumo odierno di musica). Tre sold out a Milano, quattro a Roma, due a Bologna, uno a Torino (e quello della seconda data sembra una formalità): se azzeccano il secondo disco, la prossima volta Carl Brave X Franco126 li andiamo a vedere negli stadi.
«Lei è di Roma però è della Lazio (eh beh), annoiata sta giocando a Ruzzle, ho speso tutti i miei risparmi all’all you can eat, e ho confuso il venerdì per il lunedì, famo chiusura a Ibiza, giuro che sono in lista, riempi quella Rizla (eh eh eh)»
Che dire? Gioco, partita, incontro.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
Ai Docks di Losanna la musica resistente dei veterani Godspeed You! Black Emperor
Il cantautore friulano presenta in concerto l’album d’esordio Hrudja
Un grande live al nuovo Jumeaux Jazz Club di Losanna (con il dubbio che a Bombino lo status di condottiero tuareg cominci a pesare)