Effetto Tolkien
Trionfa al Mandela Forum di Firenze la versione da concerto della “Compagnia dell'Anello”
Recensione
classica
Un eventone, il “Signore degli Anelli”, prima parte, “La compagnia dell'Anello”, proiezione del film e colonna sonora di Howard Shore dal vivo al Nelson Mandela Forum per l'Opera di Firenze. Ondeggiamo fra un intimo “che ci faccio qui ?”, radicato in un'invincibile antipatia per Tolkien e le saghe nordiche a meno che non si tratti dell'Anello doc, l'originale, quello di Wagner, e la soddisfazione di vedere migliaia di persone, giovani in maggioranza, fiorentini e da tutta Italia, che alla fine applaudono con vero entusiasmo e a lungo, oltre al direttore Shih-Hung Young, anche i nostri, orchestra, coro e coro di voci bianche, alle prese con i lugubri o eterei Ah, Oh, Uh corali, con le elegie languorose degli archi e le prevedibili fanfare eroico-malinconiche della partitura di Shore, che peraltro, con quest'operazione, sta trionfando in tutto il mondo (prossime tappe Toronto, Anversa, Lisbona, Praga...). Ma poi, sentendo i giovani che ci circondano mormorare a memoria le battute del film e guardare rapiti quelle creature, nani, elfi, umani e mostri, che pure ci appaiono inevitabilmente come la versione triviale di Alberich, Loge, Siegmund, Faffner, pensiamo che un teatro alla caccia di un pubblico nuovo forse deve fare anche questo. Purché continui a fare non solo eventi ma belle stagioni... A proposito, il sogno di Zubin Mehta di rifare il suo bellissimo Anello – quello vero - nel teatro nuovo dell'Opera è definitivamente accantonato ? E il pubblico, a inizio serata, aveva ascoltato con attenzione il messaggio letto da un'orchestrale che avvertiva che se si va di questo passo, fra tagli e affastellarsi di leggi contraddittorie, l'Italia forse dovrà dire addio alle sue orchestre più belle. Che finiranno relegate nelle leggende, come Mordor e la Contea.
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