È o non è mainstream?

Il nuovo quartetto di Wayne Escoffery ha aperto a Cavalese il Dolomiti Ski Jazz 2015

Foto di Nicola Malaguti
Foto di Nicola Malaguti
Recensione
jazz
Dolomiti Ski Jazz Cavalese
07 Marzo 2015
"Post-bop", "young lions", "straight ahead"… a questi termini ci si è rivolti solitamente per cercare d’inquadrare il jazz di Wayne Escoffery e di tanti altri protagonisti più o meno della sua generazione; termini usati non a sproposito, considerato che in effetti il trentottenne tenorista inglese, ma americano d’adozione, è uno degli esponenti più in vista di un jazz attualissimo ma senza tempo, estroverso, esplicito, affermativo, solidamente radicato nella tradizione gloriosa di un hard bop dalle inflessioni modali e proteso verso gli anni Sessanta… Ma forse sarebbe sbrigativo definire mainstream il jazz che oggi ci propone Escoffery. Questo il principale motivo d’interesse nel concerto d’apertura del Dolomiti Ski Jazz 2015, che si preannuncia molto variegato con appuntamenti sulla neve di giorno e nei club o nei teatri di sera. Il sassofonista ha espresso un fraseggio veloce e fluido, senza ripensamenti, inoltrandosi in escursioni torrenziali e infervorate, ben tornite da una sonorità calda e pastosa soprattutto nel registro medio e basso dello strumento. Un repertorio di original su tempi prevalentemente sostenuti ha incluso anche "Sweet and Lovely" e un’arabescata versione della ballad "Chelsea Bridge" di Billy Stayhorn, eseguita in duo con David Kikoski. Appunto il pianista, che ha usufruito anche di uno spazio tutto suo, è risultato il più brillante fra i partner del sassofonista, sempre incalzante e motivato, con il suo pianismo dal tocco sgranato e dai riverberi scampanellanti. Anche Ralph Peterson ha profuso il suo consumato mestiere, macinando un drumming spumeggiante e frastagliato, ricco di effetti. Non ha certo sfigurato infine, anzi ha fornito un ancoraggio efficace, il contrabbassista Darryl Hall. Tutto, insomma, ha quadrato nel nuovo quartetto di Escoffery, con punte avvincenti… Ma, a conti fatti, che remore abbiamo a definirlo mainstream?

Interpreti: Wayne Escoffery: sax tenore; David Kikoski: piano; Darryl Hall:contrabbasso; Ralph Peterson: batteria.

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