Alla fiera dell'est
In provincia di Pordenone Pulp e Madness per un grande festival dal volto umano
Recensione
pop
Due giorni cento per cento british: la Fiera della Musica di Azzano Decimo (PN), dopo l’edizione 2011 con PIL e Moby, prosegue sull’onda dei grandi nomi dimostrandosi ancora più coraggiosa. Venerdì 13, con qualche decina d’anni di ritardo, hanno ricevuto il battesimo italico i Pulp di Jarvis Cocker, di nuovo in tour dopo la reunion del 2010; sabato 14 è toccato invece ai Madness, freschi di date italiane nel 2011 ma in esclusiva per il 2012. La raccoltissima area concerti consente una visuale e - tutto sommato - un’acustica valide, la gestione è impeccabile, i prezzi contenuti: la Fiera della Musica è un’occasione per ammirare date da grande festival in situazioni più umane e “semplici”.
Entrambe le serate hanno dimostrato come la ricetta del concerto perfetto preveda due ingredienti fondamentali: musicisti di spessore e frontman travolgenti, in un’alchimia dalla sicura riuscita tanto per il brit-rock dei Pulp quanto per lo “heavy-monster-sound” dei Madness. Quel maledetto dandy di Jarvis Cocker (a un passo dai cinquanta!) è incontenibile nei suoi balletti e nelle sue pose; mette in mostra una forma fisica invidiabile e un fascino debordante, supportato dai suoi concentratissimi compagni. La band di Camden Town punta invece tutto sulle due voci di Suggs e Chas Smash e sull’istrionismo del sassofonista Lee “Kix” Thompson: tra corse, richiami e balletti trascinano tanto il pubblico “die hard”, con anfibi rossi, scacchi e basettoni, quanto quello dei semplici simpatizzanti. Certo che con un parterre di pezzi del calibro di "This is Hardcore", "Common People" o "We Love Life" per i Pulp, "One Step Beyond" (sparata subito in apertura), "My girl", "Our House" o "Night Boat to Cairo" per i Madness, gran parte del lavoro è fatto; la scenografia sfavillante ed imponente (riempie quasi un quarto dell’intera area con il palco!) ha completato l’opera.
Corriere di fans da tutta Italia, dall’Austria o dall’Est Europa sono ormai da anni garanzia della riuscita di una formula non certo semplice, ma nel panorama live nazionale attuale assolutamente da imitare – e speriamo proseguire.
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