Con un'anteprima di beneficenza per le vicine popolazioni terremotate, approda all'Auditorium Manzoni uno dei programmi più impegnativi mai messo in cartellone dall'Orchestra Mozart. Claudio Abbado torna al repertorio sacro, da sempre di suo particolare interesse. Si accostano per l’occasione due grandi Messe, il dodicenne Mozart (K 139) e l'estremo Schubert (D 950), due partiture particolarissime, con poco Mozart (ancora intento a imitare la scuola napoletana) e niente Schubert (certe virate armoniche del Sanctus sembrano di fine Ottocento, ma Et incarnatus è nello stile di un concertato lento tardo rossiniano), dove il sublime si affianca al banale, la vertigine alle lungaggini. L'ascolto è destabilizzante, per le continue sorprese compositive: l'assolo di tre tromboni nell'Agnus Dei di Mozart, la dichiarazione di fede sottovoce nel Credo di Schubert... Per una volta la sfolgorante Orchestra bolognese passa in secondo piano. L'attenzione è tutta sull'Arnold Schoenberg Chor di Vienna, d'indicibile precisione sin nello scatto per alzarsi in piedi, sempre perfetto nell’intonazione, duttilissimo nel suono che Abbado modella com'è solito fare con gli strumenti: una menzione particolare al suo fondatore e direttore Erwin Ortner è questa volta d’obbligo. Il coro s’impone subito quale protagonista della serata, e pian piano ci dimentichiamo del manipolo di valenti solisti di canto che gli fanno da contrappunto. A tutti, e per coerenza anche ai solisti italiani, Abbado richiede la pronuncia tedesca del latino; ne comprendiamo il motivo, non condividiamo la scelta: in tutta Europa, il buon maestro di cappella aveva tra i suoi compiti quello di piegare le inclinazioni locali alla pronuncia romana; e Vienna era piena all'epoca di musicisti italiani...
Note: Foto di Marco Caselli Nirmal. PROGRAMMA: W.A. Mozart, Missa Solemnis in Do minore per soli coro e orchestra K 139 (Waisenhausmesse); F. Schubert, Messa in Mi bemolle maggiore per soli, coro e orchestra D 950. Roberta Invernizzi (Mozart) e Bernarda Bobro (Schubert) sostituiscono l'annunciata Rachel Harnisch.
Interpreti: Bernarda Bobro e Roberta Invernizzi (soprani), Sara Mingardo (contralto), Javier Camarena e Paolo Fanale (tenori), Alex Esposito (basso)
Orchestra: Orchestra Mozart
Direttore: Claudio Abbado
Coro: Arnold Schoenberg Chor
Maestro Coro: Erwin Ortner