Celebrazione di un classico scenotecnico

Riparte da Ravenna lo stupefacente e inossidabile "Rinaldo" di Pier Luigi Pizzi

Recensione
classica
Teatro Alighieri Ravenna
Haendel
20 Aprile 2012
I nostri teatri sopravvivono con le "opere di repertorio": parole e musica che risuonano uguali da secoli, mentre le immagini scorrono differenti ad ogni allestimento. Ben di rado anch'esse si fissano immobili, in un testo visivo da tramandare unitamente al testo verbale e al testo musicale, come un classico della regia lirica: per 30 anni sembrò (in Italia e all'estero) che non si potesse rappresentare altra "Cenerentola" che quella di Ponnelle; alla Scala da 50 non si vede altra "Bohème" che quella di Zeffirelli. Lo stesso accade al "Rinaldo" di Pizzi, che dal 1985 (luogo di nascita: Reggio Emilia) accompagna l'esecuzione dell'opera di Händel da Venezia a Lecce, da Lisbona a Seoul. O per meglio dire, l'esecuzione di una versione assai rimaneggiata dell'opera di Händel, con tagli, spostamenti e fin scambio di personaggi imposti dall'allestimento stesso, che potevano aver senso negli anni della prima riscoperta dell'opera barocca, ma che oggi costituiscono il limite di questo classico registico, altrimenti ancora vivissimo e frizzante per spettacolarità e inventiva. Dantone, con la sua Accademia Bizantina, porta a compimento quanto rimase solo abbozzato nel "Rinaldo" agli Arcimboldi con l'Orchestra della Scala (2005): timbri antichi e nuovi nello stesso tempo, stacchi serratissimi, tante inedite sottolineature agogiche e dinamiche. Cantanti (De Liso, Schiavo, Invernizzi, Novaro, Adam) tutti di buon livello e ben consapevoli dello stile richiesto da Händel, artisti con 10 e più anni di carriera alle spalle che affrontano con facilità e sicurezza parti un tempo considerate ben ardue e un unico limite, forse, nel non saperci emozionare con le loro pur belle voci quanto l'allestimento riesce ancora, a un quarto di secolo dalla nascita, con i suoi colori e le sue luci.

Note: Coproduzione Teatro Alighieri di Ravenna, I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Comunale di Ferrara. Allestimento del Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia (1985).

Interpreti: Krystian Adam (Goffredo), Maria Grazia Schiavo (Almirena), Marina De Liso (Rinaldo), Riccardo Novaro (Argante), Roberta Invernizzi (Armida), Antonio Vincenzo Serra (Mago cristiano), William Corrò (Araldo), Lavinia Bini (Sirena)

Regia: Pier Luigi Pizzi

Scene: Pier Luigi Pizzi (Serena Rocco assistente alle scene)

Costumi: Pier Luigi Pizzi (Lorena Marin assistente ai costumi)

Coreografo: Roberto Maria Pizzuto

Orchestra: Accademia Bizantina

Direttore: Ottavio Dantone

Luci: Vincenzo Raponi

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