Blake in Vietnam
"Kingdom of Champa" di Michael Blake al Manzoni: musica "a programma" verso oriente
Recensione
jazz
Nel jazz è abbastanza raro assistere a "musiche a programma", tese a sviluppare specifiche tematiche. È altrettanto insolito riascoltare queste esperienze molti anni dopo il loro esordio. Una delle eccezioni è rappresentata da "Kingdom of Champa", lavoro dedicato da Michael Blake all'antica civiltà sudvietnamita e concepito a seguito di un viaggio fatto in Vietnam nel 1995 con la moglie. Il repertorio viene riproposto ancora oggi dal sassofonista, quindici anni dopo l'uscita dell'omonimo cd per la Intuition, a capo di un tentetto quasi identico a quello originario.
L'apparizione del gruppo al Teatro Manzoni di Milano all'interno della stagione di Aperitivo in concerto ha dato conferma degli obiettivi, delle peculiarità strutturali e delle qualità espressive del progetto. I riferimenti alla musica tradizionale vietnamita (l'intonazione ondivaga degli strumenti melodici, il ricorso ai timbri di violoncello, flauto e percussioni metallofone...) sono stati irreggimentati e trasfigurati da arrangiamenti attenti e frastagliati, che raramente hanno preso il corpo pieno e i colori accesi dell'intero collettivo. Salvo un progressivo crescendo nel brano finale, sono prevalse situazioni diversamente modulate, in cui a turno tutti i membri del tentetto hanno avuto modo di esporsi. Oltre ai cangianti interventi del vibrafonista Bryan Carrott e del violoncellista Rufus Cappadocia, è il caso di evidenziare il fondamentale lavoro dei componenti della sezione ritmica: il basso elettrico sornione e ponderato di Tony Scherr e le percussioni fra loro complementari di Billy Martin e Hamid Drake.
Il concerto mattutino ha registrato il tutto esaurito, confermando il successo della consolidata programmazione della rassegna, incentrata sul jazz più attuale.
Interpreti: Michael Blake (sassofono tenore, soprano), Steven Bernstein (tromba, tromba a coulisse), Clark Gayton (trombone), Naïssam Jalal (flauto), Rufus Cappadocia (violoncello), David Tronzo (chitarra elettrica), Bryan Carrott (vibrafono), Tony Scherr (basso elettrico), Billy Martin, Hamid Drake (batteria e percussioni).
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