Hancock riparte da Lennon
Al Parco della Musica un concerto per celebrare i 70 anni del pianista statunitense
Recensione
jazz
Quello che Herbie Hancock presentava nell'atteso appuntamento di Luglio Suona Bene era "The Imagine Project", un progetto live per esprimere i temi della pace, utilizzando il linguaggio universale della musica e combinando la sua visione sonora con quella di diverse culture del mondo. Ma prima di proporre la "sua" versione di "Imagine", punto di partenza del nuovo progetto, il pianista statunitense ha preferito intrattenere il pubblico romano con una buona ora del suo jazz eclettico e allo stesso tempo personale, fatto di slanci melodici e ritmi irruenti e sofisticati, il tutto all'insegna di una altissima capacità improvvisativa. Oltre alle proprie indiscusse capacità alla tastiera lo sostenevano gli altri componenti della sua band, dall'ottima Tal Wilkenfeld al basso allo scatenato Vinnie Colaiuta alla batteria, insieme a Lionel Loueke e Greg Phillinganes, rispettivamente alla chitarra e alle tastiere. Insomma un preludio più che ampio, nel quale l'americano ha sfoggiato un linguaggio pianistico estremamente variegato - in certi momenti, sembrava persino strizzare l'occhio a Debussy e Šostakovic - prima di virare decisamente alla volta del nuovo progetto musicale. A quel punto è come se fosse iniziato un secondo concerto, con Hancock che si è sbizarrito nel rileggere autori come John Lennon e Peter Gabriel, forse cedendo sul piano della creatività ma continuando a offire un prodotto musicale di alta qualità, decisamente orientato stavolta verso l'elemento vocale. A quella di Kristina Train, annunciata protagonista, si siano aggiunte, con ottimi risultati, le voci della Wilkenfel, di Loueke e di Phillinganes, dando vita a un caleidoscopio musicale che al centro aveva comunque sempre lui, uno spettacolare Herbie Hancock.
Interpreti: Herbie Hancock pianoforte, tastiere Kristina Train voce Vinnie Colaiuta batteria Tal Wilkenfeld basso Lionel Loueke chitarra Greg Phillinganes tastiere
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