«Un incontro di musicisti che hanno abbracciato una causa, oltre che un’idea di suono»: questo il senso dell’unione di forze tra la MinAfric Orchestra e gli “ospiti” Louis Moholo-Moholo, Keith e Julie Tippett. È un suono del Sud, inteso «non solo come un luogo geografico, ma come condizione esistenziale legata alla visione della vita e della musica», ha detto Pino Minafra in una recente intervista al “giornale della musica”. E proprio in questa “ideologia del sound”, magistralmente condotta dalle mani e dal pianoforte di Keith Tippett, risiede l’eccezionalità di questo progetto.
Il repertorio riprende quello già inciso sul disco-certificato di nascita di questo “Viva la Black”, registrato dal vivo al Talos festival del 2004, a Ruvo di Puglia. Compaiono composizioni di Tippett, Dudu Pukwana (“Mra”), Harry Miller, Mongezi Feza, oltre all’inno sudafricano (immancabile chiusura). Ma, nonostante il drumming energico di un monumentale Moholo (ormai settantenne, e non si direbbe), e la superba direzione di Tippett, il maggior piacere lo regala il suono della MinAfric, perfetta interprete di queste strane traiettorie musicali discese dal sud dell’Africa in Inghilterra ormai quasi mezzo secolo fa. La creatura di Minafra – che umilmente si ritaglia un ruolo “di fila”, lasciando la direzione a Tippett e la parola a Ottaviano – suona insieme come una big band e una banda di paese, un po’ fanfara un po’ orchestra d’ottoni. Convergenza di elementi, più che sintesi: e a sentire le poliritmie e i tempi dispari di alcuni brani, o l’orchestrazione degli ottoni e delle voci, ci si chiede se le idee vengano più dal versante del jazz/progressive inglese, della musica africana o da quello del sud Italia. Da tutti e tre e da nessuno, probabilmente. Come il commovente finale (dedicato a Gianpiero Gallina, compianto fondatore di Musica 90) di “You Ain't Gonna Know Me 'Cause You Think You Know Me” di Mongezi Feza – quasi i titoli di coda di una immaginaria colonna sonora di Nino Rota ambientata in Sudafrica.
Interpreti: Louis Moholo-Moholo, batteria percussioni
Keith Tippett, pianoforte
Julie Tippetts, voce
Minafric Orchestra: Pino Minafra, Luca Calabrese e Vito Francesco Mitoli, trombe – Roberto Ottaviano, Sandro Satta, Carlo Actis Dato e Rossano Emili, sassofoni – Lauro Rossi, Beppe Caruso e Gianpiero Malfatto, tromboni – Giovanni Maier, contrabbasso – Livio Minafra, tastiere – Vincenzo Mazzone, batteria – Valentina Casula, Sandrine Seubille e Sylvie Ah-Moye , voci.