Porpora piccolo lusso
Prima esecuzione moderna per il "Mitridate", un'opera di uno dei più grandi rappresentanti dell'opera seria, degno rivale di Haendel.
Recensione
classica
Cosa c'è di più appropriato d'un festival barocco nella patria dei Galli di Bibiena e in un antico teatrino, riportato a forme barocche dopo essere stato deturpato per farne un cinematografo? Invece di disperdere le forze, ci si sta concentrando sulla riscoperta d'uno dei più grandi e misconosciuti compositori dell'opera seria, Nicola Porpora, dimostrando che i londinesi, preferendolo a Haendel, avevano forse esagerato ma non avevano preso lucciole per lanterne. L'anno scorso c'era stato un confronto diretto tra "Acis and Galatea" dell'uno e "Polifemo" dell'altro, quest'anno invece ci si è limitati a una sola opera, "Mitridate" di Porpora, che sarà ripresa anche a Venezia.
Si sono mescolate la versione romana del 1730 e quella londinese del 1736, con una opinabile interpretazione delle regole filologiche moderne (ma anche all'epoca le opere venivano rimaneggiate ogni volta...) però ne è uscita ribadita la grande statura di Porpora, uno dei pochi a saper dare drammaticità anche alla statica opera seria. Forse "Mitridate" è inferiore a "Polifemo" ma osa perfino un finale tragico, con un intenso recitativo accompagnato del protagonista, che fa pensare alla seconda versione del Tancredi di Rossini.
Interpreti molto giovani: alcuni (Sara Allegretta, Mario Cassi) già cantano con i più accreditati barocchisti, altri sono ancora poco esperti, ma tutti riescono a dare l'idea del canto barocco. Massimiliano Carraro dirige senza estro, ma ha qui a sua disposizione, effettivamente, un'orchestra di soli novi elementi, cioè meno della metà dei venti e più di un'orchestra londinese dei tempi di Porpora e Haendel. Massimo Gasparon dà ai personaggi pose statuarie e lussuosi costumi con strascichi e pennacchi, in una scena fissa che riesce a creare un grandioso palazzo porticato in pochi metri di palcoscenico: un barocco già visto e rivisto, ma elegante.
Interpreti: ANICIO ZORZI GIUSTINIANI, ALEXANDRA ZABALA, SARA ALLEGRETTA, MARIA LAURA MARTORANA, ERIKA PAGAN, MARIO CASSI
Regia: Massimo Gasparon
Scene: Massimo Gasparon
Costumi: Massimo Gasparon
Orchestra: Orchestra "LA OFFICINA DE LI AFFETTI"
Direttore: MASSIMILIANO CARRARO
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