Bologna Festival ha ospitato nella Chiesa di Santa Maria dei Servi quell'ineffabile capolavoro ch'è il monteverdiano "Vespro della Beata Vergine" in un'esecuzione da manuale offerta da Rinaldo Alessandrini al debutto in questo titolo, con il suo sempre più impeccabile Concerto Italiano (repliche a Napoli e Roma nei giorni successivi). Italianissimi - ed è tutto un guadagno - anche i solisti vocali, con nomi come Sara Mingardo, Pietro Spagnoli, Antonio Abete e Furio Zanasi, eccellenti sotto ogni aspetto.
Le scelte di Alessandrini sono radicali: coro e orchestra a parti singole, guadagnandoci la chiarezza polifonica, specie in un ambiente riverberato come una grande basilica. Il netto contrasto fra il "tutti" dei salmi e i solismi dei mottetti è tuttavia garantito dalla strumentazione monteverdiana, nonché da un continuo di sostegno alle voci che Alessandrini riduce a due sole tiorbe e organo. L'approccio esecutivo fa il resto, imponendo una rigorosissima libertà ritmica (se mi si passa l'ossimoro) ai brani con organico ridotto, senza che ciò infici per un solo attimo la precisione d'insieme (tutto da gustare in tal senso, partitura alla mano, il "Pulchra es" per due soprani quando l'annunciata registrazione discografica sarà disponibile).
In questa ch'è la chiesa più musicale di Bologna, dove Monteverdi e Palestrina si eseguivano con forze dilettentistiche locali già nell'immediato dopoguerra, piombò una sera del '59, spettatore del tutto inatteso, Igor Stravinskij. Con la stessa riservatezza, è accorso oggi un ascoltatore non meno eccellente, attratto dalla mai celata passione monteverdiana: intendo Claudio Abbado, seduto discretamente accanto a Carlo Maria Badini, il suo sovrintendente dei begli anni milanesi che furono.
Interpreti: Solisti vocali: Roberta Invernizzi, Monica Piccinini, Anna Simboli, Sara Mingardo, Francesco Ghelardini, Vincenzo Di Donato, Luca Dordolo, Gianluca Ferrarini, Pietro Spagnoli, Furio Zanasi, Antonio Abete, Daniele Carnovich.
Orchestra: Concerto Italiano
Direttore: Rinaldo Alessandrini