Il guru che ti fa ballare

Franco Battiato a Club To Club

Recensione
pop
Era la quattordicesima volta di Club To Club, dal 5 al 9 novembre. I main stages erano a Lingotto Fiere, Torino: un padiglione immenso, un vascone da rave party e la più indovinata delle soluzioni: la “Sala Rossa” per concerti più raccolti, che si è rivelata il vero agglutinamento emozionale del festival: in una sauna purificatrice ogni dispersione era cancellata.
In programma c’erano house e techno e elettronica dance di qualità, di ascolto ballabile, e c’erano maestri di stile come Dan Snaith (Caribou), Apparat, SBTRKT, Pantha du Prince, Chet Faker, Ben Frost, How To Dress Well, la divina Fatima Al Qadiri…
In mezzo a tutto questo ad aprire le danze degli ascolti è venuto Franco Battiato: il suo Joe Patti's Experimental Group (ovvero Battiato con il sound engineer pop Pino “Pinaxa” Pischetola) è il nuovo disco che fonde la stagione elettronica del Battiato anni Settanta di Clic con i beat elettronici delle sue canzoncine anni Ottanta sino alla mistica delle definitive meditazioni cantate. Bompiani ha appena pubblicato il suo libro di riflessioni brevi sulla morte: Attraversando il Bardo. Sguardi sull’aldilà.
Pinaxa, sulla plancia di pilotaggio dell’astronave del Battiato elettronico, era con il maestro e Carlo Guaitoli alle tastiere. Prima ci sono stati venti minuti dal disco; poi alcune canzoni salmodiate; e poi il finale, che ha scatenato il saltellare affettuoso del «gira tutta intorno la stanza mentre si danzaaa, danzaaa»: Voglio vederti danzare (1982). Ovazioni, chiamate al bis, che pianta nel vascone il beat travolgente di Proprietà proibita, evergreen del 1974.
Subito dopo, fuori, non è ancora mezzanotte, la berlina di lusso scortata da cinque del servizio d’ordine fende i fumatori e porta a riposare il guru, prima che cominci per chi resta la notte insonne di chi crede ancora nella irrequietezza come liberazione.

Immagine rimossa.

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