Srnka / Filidei / Lazkano: 3 créations per tre compositori a Monte Carlo
Il Festival Printemps des Arts di Monte Carlo fissa in un disco il risultato di tre nuove commissioni dirette da Pierre-André Valade, con Mario Caroli solista
Con una propria etichetta discografica, il Festival Printemps des Arts de Monte-Carlo sfida il carattere effimero dell’evento musicale, assicurando una più ampia risonanza alla programmazione che lo contraddistingue. Tra i suoni più vividi della scorsa edizione, 3 créations cattura l’atto creativo di tre compositori – Miroslav Srnka, Francesco Filidei e Ramon Lazkano – diversi per genere ed esperienza, qui riuniti a presentare la nuova commissione.
Premesso che Sull’essere angeli di Francesco Filidei meriterebbe già l’intero disco, l’opera è frutto della reazione del compositore pisano all’incontro con la folgorante esperienza artistica di Francesca Woodman. La nuda personalità rivelata dall’autrice nelle sue fotografie, ritrova ora una nuova fisicità in musica attraverso il flauto, corpo sonoro che si staglia e allo stesso modo si immerge nel contesto orchestrale che lo circonda. Dal silenzio, eteree vibrazioni irradiano le venature di un quadro sonoro che lentamente si anima, al passo di un ammaliante, quanto conturbante incedere.
Apparentemente schiva, l’affascinante ambiguità timbrica che espande la natura degli strumenti, risponde al loro magistrale sfruttamento. La percezione di un graduale avvicinamento della fonte sonora, quasi a travolgere l’ascoltatore, lo scorrere di vitrei filamenti melodici in trasparenza, all’interno della vibrante sospensione orchestrale, fino all’incursione di squarci folcloristici capaci di minarne la scena, sono solo alcune delle presenze che affollano il mondo creativo del compositore e che si propongono qui con innovativa freschezza. Se a ogni ascolto, infine, si fortifica la percezione di quanto l’interprete sia parte indispensabile alla riuscita di questa pagina, la scelta di coinvolgere un musicista del calibro di Mario Caroli non può ritenersi affatto casuale. La duttilità tecnica che lo contraddistingue, infatti, viene richiamata al servizio della più ampia espressività, cesellata tanto nei soffi appena percettibili, quanto scolpita nelle crude sonorità che acuiscono sorprendentemente la componente drammatica di questa musica.
Move 3 pour orchestre di Miroslav Srnka, tra i compositori più in vista della Repubblica Ceca, contrappone al brulichio degli archi luminose sonorità dei fiati che appaiono come lastre inossidabili pronte a contrapporne il movimento, prima di arrendersi alla forza esercitata dalla gravità che le modella in avvolgenti fasci di luce. Una vera e propria prova di forza innescata all’interno dell’orchestra, alimentata dalle sue singole sezioni strumentali.
Forte della sua esperienza formativa al fianco degli esponenti storici della musica spettrale, Ramon Lazkano istiga l’orchestra ricavando sonorità dalle percussioni, intimamente stimolate in tutte le sue possibili soluzioni. Difficile immaginare cosa possa attendere l’ascoltatore dietro l’angolo, Hondar sembra rinnovare piuttosto l’invito a rintracciarlo attraverso l’ascolto di questo disco, diretto da Pierre-André Valade.