PODCAST | Early Music Stories #34
L’integrale del Clavicembalo ben temperato secondo Francesco Cera
Non si finisce mai di apprezzare e di scoprire dettagli della infinita fonte di idee musicali rappresentata dalle due raccolte di preludi e fughe composte da J.S. Bach in due diversi periodi della sua vita.
Nonostante il titolo originale, Das Wohltemperirte Clavier, nel quale non è specificato a quale strumento a tastiera siano destinate queste composizioni, il clavicembalo resta lo strumento imprescindibile per comprendere a fondo il valore di questo straordinario compendio di stili musicali e di tecniche contrappuntistiche.
Approfittando dell’inaspettato lungo tempo a disposizione dovuto all’isolamento e alla sospensione delle attività concertistiche causati dalla pandemia, Francesco Cera si è letteralmente immerso nel caleidoscopio armonico di tutte tonalità maggiori e minori della “lingua” musicale europea registrando la doppia serie di preludi e fughe.
La scelta di utilizzare un singolo strumento, una copia realizzata da Daniele Maria Giani del cembalo di Jean-Henri Hemsch del 1736 conservato nel Museum of Fine Arts di Boston, consente di concentrarsi meglio sulla natura di queste coppie di composizioni che rappresentano la giustapposizione tra la fantasia libera da vincoli e i limiti imposti dalle strutture canoniche.
Nelle note scritte per il libretto di accompagnamento dei quattro cd, Cera afferma di essere stato guidato dalle idee di disciplina e di riflessione nella sua interpretazione musicale. Nella intervista di questo podcast ha precisato che la considera “una versione da studio” piuttosto che da concerto, mettendo in rilievo la scelta di aver voluto registrare l’integrale del Clavicembalo ben temperato nell’intimità domestica della sua casa sentendosi pronto a misurarsi con le difficoltà intrinseche di questo repertorio.
Questa intimità sembra coinvolgere l’ascoltatore portandolo quasi dentro l’opera e stimolandolo a percepire la straordinaria ars combinatoria bachiana.