Paul O’Dette, un perfetto suonatore di liuto
Un disco Harmonia Mundi vede il liutista Paul O’Dette alle prese con il repertorio di Albert de Rippe
Il liuto è uno strumento delicatissimo, e altrettanto delicata è la sua musica che richiede grande maestria per essere interpretata adeguatamente. Paul O’Dette sa far cantare il liuto e far risaltare tutte le parti del contrappunto come pochi, e con la sua intelligenza musicale riesce a definire incisivamente il carattere dei differenti compositori rinascimentali e barocchi che in qualità di virtuosi dello strumento hanno prodotto una ricca letteratura per il nobile strumento.
La figura di Albert de Rippe è particolarmente interessante per la particolarità della sua scrittura, che come ricorda il liutista impiega anche cinque o sei parti generando una sonorità molto ricca. Il compositore originario di Mantova o dintorni, come dimostrano le diverse declinazioni del suo nome (Alberto da Ripa, Alberto da Mantova, Alberto Mantovano, Monsieur Albert), entrò al servizio della corte di Francesco I, re di Francia, come "joueur de luz et vallet de chambre" guadagnandosi progressivamente la profonda ammirazione del monarca e delle più importanti personalità politiche e e culturali dell’epoca. La sua produzione, costituita da fantasie, danze e intavolature di musiche vocali, prevalentemente chanson, è pienamente rispecchiata e ben rappresentata nel programma di questo disco che comprende composizioni contenute nei diversi Livres de Tablature postumi perché pubblicati a partire dal 1552, l’anno della sua morte.
L’eleganza della sua musica si manifesta pienamente nelle fantasie, negli adattamenti delle musiche vocali valorizzate da una sapiente ornamentazione, e nella grazia delle danze, avverando la premonizione contenuta nel compianto per la morte del compositore scritto dal poeta Jean-Antoine de Baïf: “ton doux jeu: duquel la renommée/ En ton vivant honorable semee, / Sera plus grande apres que tu es mort”.