L'opera prima dell'opera
Un cd e un dvd documentano una rara ripresa degli "intermedi" della Pellegrina di Bargagli, con Modo Antiquo diretto da Sardelli
L’opera prima dell’opera, così si potrebbero definire gli intermedi allestiti a Firenze tra un atto e l’altro della commedia La Pellegrina di Girolamo Bargagli in occasione della nozze di Ferdinando de’ Medici e Cristina di Lorena nel 1589. Il motivo è che alcuni degli autori di questi sei intermedi pochi anni dopo idearono e promossero le prime favole pastorali in musica, creando una nuova forma di monodia in stile rappresentativo accompagnata dal basso continuo, e proprio questa esperienza spettacolare frutto del mecenatismo mediceo fu il punto di partenza per immaginare di far rivivere attraverso il "recitarcantando" qualcosa di simile alla tragedia dell’antica Grecia, dando i natali all’opera.
Generalmente le musiche monodiche, polifoniche e strumentali di questi intermedi vengono eseguite in forma di concerto, date le difficoltà di realizzare scene e costumi così come furono originariamente concepiti da Bernardo Buontalenti, e costruire le macchine sceniche che resero memorabile l’evento dettagliatamente descritto in una lunga cronaca dall’accademico della Crusca Bastiano de’ Rossi. Ma in occasione della 82° edizione del Maggio Musicale Fiorentino del 2019, il gruppo musicale Modo Antiquo diretto da Federico Maria Sardelli e il Coro Ricercare Ensemble e la Compagnia Dramatodia diretti da Alberto Allegrezza, hanno allestito una messinscena moderna nel Giardino di Boboli di Palazzo Pitti.
L’incisione discografica ha l’immediatezza e il calore della esecuzione live, e i suoi pregi superano di gran lunga i difetti, per la vivida concertazione che mette in risalto i timbri degli strumenti e quelli delle voci, soprattutto nelle parti corali e in quelle madrigalistiche, interpretate da Paolo Fanciullacci, Marco Scavazza, Mauro Borgioni, Elena Bertuzzi, Candida Guida e Rossana Bertini, alla quale sono affidati i canti monodici.
Le riprese dello spettacolo, pubblicate in un dvd venduto separatamente, documentano la sua struttura itinerante concepita dal registra Valentino Villa e dislocata in tre diversi spazi del giardino. La messinscena si allontana radicalmente dai contenuti mitologici dei sei intermedi, e da ogni riferimento alla sua concezione visiva originaria, creando un forte contrasto con l’esecuzione musicale storicamente informata. I costumi sgargianti e caricaturali dei solisti e le varie attività svolte dai figuranti sono quanto di più lontano si possa immaginare da quel sontuoso e impareggiabile evento voluto dalla committenza medicea. Il filo conduttore che lega le tre parti dello spettacolo è costituito dalle pantomime dei commedianti e da una voce narrante che accompagna gli spettatori nei loro spostamenti tra i luoghi dove si svolgono le esecuzioni musicali, creando una narrazione nella quale passato e presente sembrano confondersi. Così gli intermedi divengono quasi un pretesto per una bizzarra festa nuziale tendente al kitsch.