Le suite di Bach secondo Emmanuelle Bertrand
Una affascinante incisione delle Suite per violoncello solo di Johann Sebastian Bach
Non so quante incisioni esistano delle Suite per violoncello solo di Bach, ma questa di Emmanuelle Bertrand ha qualcosa di misteriosamente affascinante che si aggiunge al mistero intrinseco di queste pagine musicali, che a ogni esecuzione rivelano qualcosa di nascosto.
Non importano i paragoni o gli accostamenti con questa o quella scuola interpretativa, quando ti sembra di ascoltare come per la prima volta qualcosa di molto conosciuto. Vuol dire che la violoncellista è riuscita a entrare così intimamente nella logica di queste suite così essenziali e perfette da arrivare a ricavarne la quintessenza. Di ogni danza ha saputo trovare il giusto andamento distillando ciascuna nota di questo capolavoro assoluto della storia della musica. Complice lo straordinario timbro di un prezioso strumento dell’inizio del Settecento, costruito dal liutaio bolognese Carlo Tononi a Venezia, suonato con un archetto barocco. Il suo timbro così caldo e corposo si deve alle corde di budello e all’accordatura a 415 Hz, ed è sfruttato con grande perizia da Emmanuelle Bertrand, che è riuscita a evidenziare il carattere di ciascuna suite, scolpendo la materia sonora di ciascun movimento in modo magistrale.
La grazia e l’energia energia interpretative derivano dalla sua familiarità con la musica moderna e contemporanea e soprattutto dall’incontro con lo strumento barocco che l’ha guidata spingendola ad affrontare la prova iniziatica attraverso la quale si rivela la sua maturità artistica.