Le metamorfosi del sax contemporaneo
Marina Notaro è protagonista di Maschere, un disco dedicato alla dimensione solista del sassofono riletta da nove compositori italiani
Il sassofono, una interprete, nove compositori italiani. Questa è l’essenza dei questo lavoro discografico titolato Maschere, che raccoglie alcuni significativi esempi di – traducendo alla buona il sottotitolo del disco – “nuova musica per sassofono solo e sassofono e musica elettronica”.
Per chi conosce un poco le caratteristiche degli strumenti ad ancia, e dei sax in particolare, anche solo un primo ascolto dei nove brani che compongono questo lavoro rappresenta di per sé un buon banco di prova per prendere le misure della consapevolezza e della capacità tecnica di Marina Notaro.
Una solidità strumentale, quella espressa dall’interprete siciliana, che riesce a emergere in maniera dinamica ed espressiva, declinandosi nelle differenti sfaccettature stilistiche che si susseguono traccia dopo traccia, in una sorta di variegata galleria idiomatica che, assieme alla varietà timbrica espressa dalla classe strumentale dei sassofoni, ha il pregio di restituire la variopinta fantasia creativa di una selezionata compagine di compositori del nostro Paese.
Se poi, dal primo ascolto passiamo ad approfondimenti successivi, possiamo annotare come uno dei pregi più evidenti della Notaro come interprete, al di là di una padronanza tecnica evidentemente più che solida, sia la capacità di aderire alla natura estetica dei differenti brani senza snaturarne l’essenza, in una sora di equilibrata miscela tra restituzione della pagina musicale ed espressione interpretativa della stessa.
Un giuoco di mascheramenti, appunto, che appongono sul timbro dello strumento rappresentato dal sassofono, al tempo stesso così popolare e così poco conosciuto nelle sue differenti sfaccettature, i simulacri stilistico-espressivi ideati dai nove compositori coinvolti, appartenenti al panorama della musica contemporanea italiana e impegnati a disegnare pagine originali segnate da caratteristiche, stili e linguaggi anche molto differenti tra loro.
In rigoroso ordine di successione d’ascolto, incontriamo quindi composizioni di Alberto Di Priolo, Orazio Sciortino, Angelo Sormani, Fabio Massimo Capogrosso, Nelly Li Puma, Massimiliano Viel, Giulio Marazia, Giorgio Colombo Taccani e Leonardo Marino.
Una sequenza di fogge espressive – di “maschere”, appunto – tratteggiate con misurata freschezza, segno questo che denota una significativa consapevolezza della Notaro come interprete dotata in una evidente e apprezzabile personalità.