La Fortuna di Machaut
Un altro capitolo del progetto discografico dedicato a Guillaume de Machaut: l'Orlando Consort canta la "Fortuna"
Il quinto cd del meritorio progetto discografico dell'Orlando Consort di registrazione dell’opera integrale di Guillaume de Machaut è dedicato a un tema particolarmente caro al compositore e poeta della Ars Nova francese, la Fortuna, e contiene quattordici chanson.
Ma non si tratta di quelle del noto Remède de Fortune, anche se uno dei tre mottetti, Trop plus est bele / Biauté paree de valour / Je ne sui mie, probabilmente è stato scritto per celebrare la sua patrona Bonne de Luxembourg la cui corte potrebbe essere stata la principale fonte di ispirazione del Remède. Il riferimento più evidente alla mutevole indole della dea bendata si trova nel mottetto Helas! Pour quoy virent / Corde mesto / Libera me, con la voce superiore in francese e le due inferiori in latino, ma in generale diverse chanson di questo pregevole disco sembrano riecheggiare la concezione della fortuna della filosofia di Severino Boezio, come suggerito nel testo introduttivo del libretto, tema che nella poetica di Machaut si esprime attraverso l’esaltazione della afflizione amorosa come mezzo di elevazione morale e spirituale e segno di profonda nobiltà d’animo.
Se nei mottetti la stilizzazione della sofferenza amorosa viene rappresentata attraverso un sofisticato intreccio testuale, nella semplicità monodica del virelai viene espressa in modo più diretto, come in Douce dame, tant com vivray, delicatamente gioiosa nonostante lamenti il mal d’amore. Ma anche i due rondeaux e le quattro ballades presenti in questo disco sono piccoli trattati poetici sulle virtù e sulle pene dell’amor cortese, di cui Machaut è stato uno dei più raffinati cantori, e con il quale l’Orlando Consort è entrato oramai in profonda e perfetta sintonia.