Il volo di Aimard e gli uccelli di Messiaen
Con un nuovo cofanetto dell’etichetta Pentatone, il pianista Pierre-Laurent Aimard presenta la sua versione del ciclo Catalogue d’oiseaux
A coprire l’attesa per l’uscita dell’ultimo disco di Pierre-Laurent Aimard, l’etichetta Pentatone ha ben pensato di programmare una campagna sui social per poter svelare un particolare al giorno di ognuno dei tredici libri che compongono il Catalogue d’oiseaux di Olivier Messiaen.
Celebre soprattutto per la spontanea frequentazione con il repertorio più recente, oltre alla collaborazione con alcune delle più importanti personalità della musica del Novecento, Stockhausen e Boulez tra tutti, il pianista francese intraprende così un altro ambizioso progetto discografico che lo porta a ripercorrere le principali tappe della sua carriera, a partire dall’incontro con Yvonne Loriod al Conservatorio di Parigi, interprete di riferimento delle musiche di Messiaen e sua seconda moglie. Si deve a lei infatti la prima esecuzione del Catalogue d’oiseaux in un concerto del Domaine musical di sessant’anni fa, prima che il ciclo potesse venire completato e poi fissato su disco nell’incisione più fedele e autorevole che si ricordi.
Una registrazione che passa ora affettuosamente il testimone all’allievo ormai maturo Aimard, così ben radicata nel pensiero di Messiaen quanto nell’insegnamento della Loriod, e allo stesso tempo rinvigorita allo scorrere di più di mezzo secolo di nuove musiche sul palcoscenico del tempo. Agli accorgimenti meccanici del pianoforte moderno si è affinata infatti la tecnica strumentale, le cui potenzialità trovano piena applicazione nell’esecuzione di Aimard in funzione di una rinnovata ricostruzione sonora dell’ambiente naturale di tutte le settantasette diverse specie di uccelli insieme al panorama che li circonda in alcuni precisi istanti della giornata.
Un lungo lavoro di trascrizione che trova il suo punto di partenza nelle annotazioni sui Cahiers de notations des chants d’oiseaux di Messiaen, felice tentativo di trasporre in musica il canto della natura, rigenerato ora attraverso le poderose possibilità interpretative di Aimard, nelle quali rientrano una trasparente intelligibilità dei livelli sonori unita a una vastissima gamma timbrica che sembra non doversi esaurire mai, il tutto incorniciato da un estro ritmico pronto ad animare un marcato virtuosismo, qui mai fine a sé stesso.
La lettura delle note descrittive riportate dal compositore sullo spartito a introduzione di ciascun brano, racchiuse anche nel booklet, arricchiscono indubbiamente l’ascolto, offrendo la definitiva chiave di accesso ai mondi sonori immaginati da Messiaen pur di assicurare alla fantasia dell’ascoltatore voli pindarici verso scenari incontaminati e allo stesso tempo intimi, benché sconosciuti.
Come ben ricorda l’interprete, in un momento in cui è alta la costernazione verso l’azione distruttiva dell’uomo,Catalogue d’oiseaux rappresenta il necessario rifugio musicale ispirato direttamente dalla bellezza della natura, dai cui colori e profumi affiorano anche i timori e le paure terrene di uno dei più eccezionali compositori del secolo scorso.