“Gramigna”, l’impronta ecologica di Stefano Gervasoni
Tre recenti composizioni di Stefano Gervasoni interpretate da Divertimento ensemble esplorano tematiche legate all’ambiente in un disco Stradivarius
Negli ultimi tempi anche la musica ha iniziato a parlare di ambiente e delle sue problematiche con una serie di brani “alla moda”, utili più a richiamare un pubblico poco abituato alla sala da concerto che a suggerire una riflessione sul tema. Non è questo il caso di Gramigna e della produzione di Stefano Gervasoni, compositore sempre più sensibile agli aspetti ambientali e sociali, tanto da intraprendere un nuovo cantiere di lavoro compositivo fondato su criteri di ricerca e di elaborazione che lui stesso definisce di tipo “ecologico”.
Nel nuovo disco edito dall’etichetta Stradivarius, Divertimento ensemble riunisce tre lavori strumentali della produzione più recente del compositore bergamasco che evidenziano sin dal titolo l’intento programmatico. Ne risulta una sorta di trittico ideale i cui singoli elementi si riuniscono intorno a un’idea di partitura come di un ambiente naturale, popolato da diversi oggetti sonori.
Traendo ispirazione da alcuni fenomeni sociali e geopolitici, Gervasoni mette alla prova le sue partiture e, attraverso la scrittura, modifica i vari elementi affinché possano adattarsi alle nuove condizioni di vita. Ne deriva una musica fortemente radicata nella produzione cameristica del compositore e arricchita di materiali di recupero, ovvero di una serie di ossessioni sonore inizialmente accantonate, che ora trovano finalmente terreno fertile per germogliare.
Ne è un esempio Gramigna, il brano che offre il titolo al disco. Qui Gervasoni innesta scarti compositivi degli schizzi preparatori a frammenti finiti, integrando le erbacce al suo raccolto invece di estirparle. Costituito di nove brevissimi pezzi per ensemble e cimbalom, quasi un omaggio alla tradizione ungherese e alla figura di Kurtág, al Divertimento ensemble si unisce la solista Aleksandra Dzenisenya.
Nube obbediente nasce invece come ampliamento di uno spettacolo pedagogico. Qui l’autore pone il dialogo preesistente tra trombone e percussione, affidati a Corrado Colliard ed Elio Marchesini, al centro dell’ensemble strumentale. Benché interamente scritto a partire da opere precedenti, Prato prima presente appare incredibilmente come un’opera nuova, autonoma, il cui titolo costituisce un aperto omaggio a Pasolini, al quale Gervasoni ha dedicato la Cantata In nomine PPP che verrà presentata il prossimo novembre in occasione del centenario dell’intellettuale italiano in collaborazione con PHACE, Wien Modern, Fondazione I Teatri Reggio Emilia, Teatro Verdi Pordenone & Wiener Konzerthaus (Zyklus PHACE).