La Volksoper di Vienna propone la prima esecuzione scenica austriaca dell'opera Irrelohe di Franz Schreker. Grande prova dell'orchestra che fa sembrare l'opera una complessa sinfonia, un arco drammatico ricco di contrasti e sottigliezze timbriche. Semplice ma efficace la regia e buon organico vocale.

L'accoppiata Menotti-Domingo riporta l'opera ai tempi del suo massimo splendore, quando le emozioni sembravano sgorgare ancora incontrollate e il canto ne era il principale ambasciatore.

La Staatsoper di Vienna propone una "Daphne" in un nuovo allestimento che convince per la scelta del cast ma che annoia per la sua regia.

"Der Rattenfänger" di Friedrich Cerha nel nuovo allestimento dell'Opera di Darmstadt e delle Festwochen Wien convince soprattutto per coerenza drammatica, con slanci che rendono sempre stimolante la rappresentazione, nonostante le sue tre ore abbondanti di durata.

L'allestimento della Neuköllner Oper di Berlino rinuncia del tutto a interpreti femminili, rivisitando la partitura mozartiana alla ricerca del senso dell'amore.

La prima esecuzione austriaca della Berenice di Staud non convince del tutto, ma lascia intravedere interessanti temi per lo sviluppo futuro del lavoro del giovane compositore austriaco.

La controversa regia di Christine Mielitz mette in luce alcuni aspetti tralasciati del Parsifal, trasportando il messaggio ideale e mistico dell'ultimo Wagner in una dimensione estesa, che non è più quella elitaria e maschile dei cavalieri del Graal: la redenzione, da intendere come cambiamento, diviene infatti necessità assoluta di tutti gli esseri umani, e non di una setta di prescelti.

Con il raro oratorio Golgotha di Frank Martin, ispirato al compositore svizzero da un'incisione di Rembrandt e composto immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, i Wiener Philarmoniker aprono il festival pasquale Osterklang che si protrarrà nella capitale austriaca fino al 12 aprile.

Nell'ambito del festival di musica contemporanea Wien Modern è stata eseguita in prima assoluta la versione integrale dell''opera' "XXXLive Nude Girls" della giovane compositrice irlandese Jennifer Walshe, e per la prima volta le famose bambole per bambini barbie sono salite sul palco di una sala concertistica.

Ottimo cast, ma noiosa la regia, sebbene gli inizi sembrassero promettere grandi sviluppi.

In prima esecuzione mondiale l'opera di Schedl su soggetto di Strindberg: attraverso i conflitti erotici e sentimentali dei due personaggi, l'opera evidenzia la contrapposizione tra individuo e morale pubblica e le inevitabili difficoltà nei rapporti tra uomo e donna.

Il nuovo allestimento della rara opera di Bloch ha convinto per l'approccio visionario ed espressionistico che ha accompagnato il pubblico durante tutta la rappresentazione.